La liberazione o purificazione da ogni colpa affonda le sue radici nel saper riconoscere umilmente i propri errori davanti alla propria coscienza, e per il credente anche davanti a Dio, con sincero pentimento, chiedendo perdono a chi è stato offeso e riparando il male commesso, per quanto possibile. Poiché il male commesso produce ferite anche in chi lo commette, lasciando abitudini e attaccamenti malsani, è necessaria una continua purificazione o risanamento interiore attraverso esercizi contrari alle tendenze malsane e, in modo particolare per il cristiano, anche «attraverso le opere di misericordia e di carità, come pure mediante la preghiera» (cfr. Catechismo nn. 1472-1473). I sogni sono complesse metafore dei nostri desideri, paure e preoccupazioni. Solo l’impegno a fare il bene è un segno certo di quella purificazione che deve essere un atteggiamento permanente della vita.