Il Papa sullo schermo, grande o piccolo che sia, non è una novità. Il filone religioso è uno dei più antichi e frequentati dalla settima arte. A parte citazioni in film storico avventurosi, la figura del Pontefice è stata al centro di molte ricostruzioni biografiche fatte rimontando filmati originali: su tutte E venne un uomo di Ermanno Olmi che ha raccontato papa Giovanni XXIII servendosi di un narratore mediatore impersonato da Rod Steiger, doppiato dal grande Romolo Valli. Oppure attraverso vere e proprie fiction con attori nei panni del successore di San Pietro: le serie su Giovanni Paolo II realizzate da Rai e Mediaset, certo, ma anche il recente bel film Chiamatemi Francesco di Daniele Luchetti con Rodrigo de la Serra a impersonare il giovane Jorge Bergoglio fino alla sua ascesa al soglio pontificio. Tutte però pellicole sul Papa. La novità assoluta annunciata invece a Cannes dal regista Wim Wenders assieme a monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, è il primo film “con” il Pontefice. Papa Bergoglio sarà infatti il protagonista assoluto di Pope Francis: A man of his word (Papa Francesco: Un uomo di parola) docufilm basato su una lunga intervista che Wenders ha filmato invitando Francesco a rispondere a questioni sia di fede sia sulla vita quotidiana nate non tanto e non solo dalla sua curiosità quanto da quella di cristiani e fedeli, ansiosi di porre domande al Pontefice, a loro volta filmati in ogni angolo del mondo. Insomma, Pope Francis: A man of his word sarà il primo film, per quanto documentaristico, interpretato da un Papa nei panni di sé stesso. A Wenders il compito di farne anche un evento cinematografico, con immagini e tagli di suggestiva bellezza. Cosa di cui non dubitiamo visto che il cineasta tedesco, dopo il Leone d’oro a Venezia per Lo stato delle cose e la Palma d’oro a Cannes per Paris: Texas (valsogli anche il Premio della giuria ecumenica), in tutta la sua luminosa carriera cinematografica non ha mai cessato di portare avanti una sincera quanto personale e toccante ricerca spirituale.
«Papa Francesco è l'esempio vivente di un uomo che si batte per ciò che dice»
“Se penso alla poetica di Wenders mi si presentano gli angeli protagonisti de Il cielo sopra Berlino e di Così lontano, così vicino. Angeli che attraversano in filigrana l’esperienza biblica e quella letteraria, lontani da stereotipi devozionali”, spiega monsignor Viganò, 55 anni il mese prossimo, da sempre studioso e vero appassionato di cinema. “Wenders ha la consapevolezza che è il fascio di luce dello sguardo a rendere puro o impuro il mondo: responsabilità che si respira nei movimenti dei suoi documentari. Per questo abbiamo scelto il maestro tedesco per la regia televisiva dell’apertura del Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco. Ed è così che è nata dal Centro televisivo vaticano la proposta di un film che raccontasse il dialogo tra Papa Francesco ed il mondo contemporaneo, attraverso le domande di uomini e donne di ogni provenienza ed estrazione, rivolte al Pontefice. Un'esperienza cinematografica intensa, una testimonianza raccolta attraverso la macchina da presa che diviene, come lo fu per Leone XIII, un ponte, un abbraccio con gli uomini e le donne di ogni fede, cultura, appartenenza sociale o politica".
Un’occasione unica, un’emozione personale di cui il cineasta, che abbiamo incrociato raggiante sulla Croisette, una sciarpa di seta bianca al collo, è consapevole. “Papa Francesco è l'esempio vivente di un uomo che si batte per ciò che dice", sostiene Wim Wenders, 71 anni portati in modo bohémien. "Nel nostro film, egli si rivolge direttamente allo spettatore, in modo sincero e spontaneo. Volevamo che Pope Francis: A man of his word fosse un film per ogni tipo di pubblico, poiché il messaggio del Papa è universale. Grazie alla piena collaborazione del Vaticano, abbiamo avuto il privilegio di accedere a molte udienze con Papa Francesco e Focus Features si unisce ora a noi nel portare la sua straordinaria compassione e il suo profondo umanesimo al pubblico di tutto il mondo".
Impegno non da poco, quello della casa di distribuzione, subito subissata di richieste da ogni angolo del globo. “Siamo assolutamente convinti che il cinema possa avere un impatto sugli individui e sul mondo in generale”, assicura Peter Kujawski, presidente di Focus Features. “Ed è con grande umiltà che affrontiamo perciò il compito di seminare questo film nella cultura globale, in modo che i pensieri e le parole di un leader spirituale così influente e compassionevole come Papa Francesco possano mettere ancor più radici".