Riace: vi dice niente, questo nome? E’ il paese sulle cui spiagge sono stati ritrovati i celebri bronzi, certo. Lo stesso che, nei giorni dei fattacci di Rosarno, si è offerto per dare ospitalità agli immigrati.
Riace è un piccolo-grande miracolo italiano: terra di accoglienza, storia di amore per la propria terra, riscoperta delle tradizioni e innovazione. Un gruppo di ragazzi veramente in gamba, stanco di vedere la propria gente abbandonare la propria terra alla ricerca di un futuro possibile, decise di investire sul territorio. Il primo passo fu quello di restaurare vecchie abitazioni abbandonate dagli emigrati e trasformarle in case-albergo.
Da allora Riace ne ha fatta di strada. Una bella occasione per conoscerla è “A-accoglienza – Riaceinfestival. Festival delle migrazioni e delle culture locali”, che si svolge dal 20 al 23 maggio (www.riaceinfestival.it). Quattro giorni di proiezioni ed eventi sul tema delle migrazioni nel paese dell’accoglienza, che ha ispirato, tra l’altro, l’ultimo documentario di Wim Wenders Il volo. Da segnalare un concorso per filmaker con 100 opere pervenute da tutta Italia e dall’estero, un dibattito con esperti sul tema degli appalti pubblici in Calabria, un incontro con i responsabili dei progetti di accoglienza di Riace e Caulonia, presentazioni di libri e proiezioni fuori concorso degli ultimi lavori di Wim Wenders ed Edoardo Winspeare.
Per il concorso sono pervenute 100 opere da tutta Italia, ma anche da Francia e Spagna: sono incentrate su temi attuali e importanti, quelli che entrano nelle sezioni Migranti e Culture locali, cultura materiale, ma anche su temi allegri e spensierati, grazie alla nuova sezione Cortometraggi: Fateci ridere!. I video saranno giudicati da una giuria tecnica al momento in via di definizione, di cui faranno parte addetti ai lavori, e da una giuria popolare, composta da immigrati che sono ospitati a Riace grazie ai progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, promosso dal ministero dell’Interno) e da abitanti di Riace. I lavori in concorso saranno proiettati il 21 e 22 maggio e la premiazione delle opere vincitrici avverrà domenica 23 maggio insieme ad un aperitivo etnico organizzato dagli immigrati.
Gli appassionati di storia troveranno pane per i loro denti a Gorizia grazie a èStoria, il Festival internazionale della storia in programma da venerdì 21 a domenica 23 maggio. Quanto mai suggestivo il tema di quest’anno: Orienti. Come sempre, èStoria si svolgerà nel cuore di Gorizia, ai Giardini pubblici di corso Verdi dove saranno allestite la Tenda Erodoto e la Tenda Apih, che tradizionalmente ospitano il festival.
Molti e di prestigio i nomi degli storici che parteciperanno nelle tre giornate della manifestazione: Richard Bosworth, H. James Burgwyn, Giorgio Camassa, Marina Cattaruzza, Marco Cimmino, Mimmo Franzinelli, Ernesto Galli Della Loggia, Jean-Claude Maire Vigueur, Branko Marušič, Richard Overy, Giorgio Petracchi, Quirino Principe, Sergio Romano, Erwin A. Schmidl, Roberto Spazzali e Giuseppe Trebbi. Sarà èStoria ad ospitare, in prima nazionale, la presentazione di “Un destino parallelo. La storia del mondo vista attraverso lo sguardo dell’Islam”, il nuovo volume, edito Fazi, del giornalista e storico Tamim Ansary, noto per aver alimentato, all’indomani dell'11 settembre 2001, un acceso dibattito internazionale con la lettera aperta immediatamente diffusa via internet a proposito del ruolo dell'Afghanistan e del regime talebano in relazione all’attentato.
Al festival si parlerà di Crociate in Terrasanta con Franco Cardini, si traccerà una storia delle Spezie dall’Oriente con il saggista e storico statunitense Paul Freedman, del Viaggio di Artemidoro con Luciano Canfora; Mille e un Oriente. Diverse realtà di una terra in conflitto ci porterà nel cuore del Medio Oriente e nella tesa attualità di convivenza fra Israele e Iran, col contributo dei giornalisti Claudio Pagliara e Fiamma Nirenstein e delle studiose Farian Sabahi e Anna Vanzan; una visione dirimente sulle Radici della Grande Guerra: origini, scoppio e sviluppo del conflitto mondiale che ha mutato i rapporti tra Occidente e Oriente arriverà con il dibattito fra Hew Strachan, Sergio Romano e Sergio Valzania, mentre ai cent’anni dalla morte in giovanissima età di una preziosa voce della filosofia centro-europea è dedicata la conversazione a suggello dell’edizione 2010 di èStoria, Michelstaedter. Cent’anni dopo, protagonista lo scrittore, e regista Giorgio Pressburger. Ricco il cartellone della sezione “La Storia in Testa”, riservata alle novità bibliografiche: Il programma completo è sul sito www.estoria.it.
Infine, Edward N. Luttwak è il vincitore del Premio FriulAdria “Il romanzo della storia”, promosso da èStoria 2010 con il festival Pordenonelegge. Edward Luttwak riceverà il Premio venerdì 21 maggio, alle 18 nella Tenda Erodoto, e subito dopo sarà protagonista dell’incontro sul tema All’ombra di Bisanzio. Il “codice operativo” di un impero nel vicino Oriente
Modena Terra di Motori è il fine settimana perfetto per gli amanti delle auto d’epoca. Si tratta della più grande manifestazione italiana “en plain air” dedicata alla passione dei motori. Giunta all’11° compleanno, si è rinnovata e dedica gran parte degli eventi a un centenario importantissimo per gli appassionati di bielle e pistoni: la nascita di Vittorio Stanguellini, straordinario creatore di vetture da corsa, con una biografia che può essere definita come emblematica della terra dei motori.
La storia del costruttore modenese rivivrà a Modena sabato 29 e domenica 30 maggio quando, da tutto il mondo - sono attesi collezionisti dal Giappone e dagli Stati Uniti - arriveranno alcune decine di vetture per partecipare al primo Memorial Vittorio Stanguellini. Si tratta del primo grande raduno dedicato ai collezionisti di auto costruite in via Schedoni, a Modena, e riservato alle storiche Formula Sport – Barchetta – Berlina Corsa uscite dalle mani di Vittorio e dei suoi collaboratori fra il 1937 e il 1966. Un evento che è destinato a diventare un vero e proprio must per gli appassionati.
Ma già nel primo fine settimana della manifestazione, quello che va dal 22 al 23 maggio, ai visitatori di Modena Terra di Motori sembrerà di essere finiti in una sorta di macchina del tempo. Il centro storico infatti sarà trasformato in un immenso set cinematografico che ricostruirà la vita degli anni ‘50 e ‘60 e in modo particolare la mobilità di quel tempo. Sarà dunque possibile rivivere lo spirito di quel periodo, quando le moto e le auto erano il segno dell’emancipazione, quando la velocità era il simbolo della libertà. E ancora, sempre nel primo fine settimana, l’invasione delle Rosse di Maranello in Piazza Grande (sono attese un centinaio di auto del cavallino rampante), le Maserati in Piazza Sant’Agostino, le Pagani in piazza Torre e tanti altri raduni ed esposizioni di vetture. Molto attesa anche l’iniziativa di Aci Modena che presenta al pubblico un nuovissimo simulatore di guida e corsi di guida sicura che pongono la sede modenese dell’Automobile Club come apripista assoluto in Italia. Tutte le informazioni su www.modenaterradimotori.com.