In mattinata aveva già telefonato al cardinale Angelo Bagnasco, che lasciando i lavori del Sinodo per questo fine settimana, era corso a Genova per essere vicino alla gente della sua Genova. Papa Francesco, al termine dell'Angelus chiede di ricordare la popolazione della città colpita dalla tragedia.
«In questo momento», dice il Papa affacciandosi dalla finestra del palazzo apostolico, «il nostro pensiero va alla città di Genova duramente colpita dall’alluvione. Assicuro la mia preghiera per le vittima e per quanti hanno subito gravi danni». Poi ricorda la Madonna della Guardia, venerata a Genova e chiede alla piazza di recitare con lui una Ave Maria perché sia proprio la Madonna a sostenere «la cara popolazione genovese nell’impegno solidale per superare la dura prova».
A Genova il cardinale Bagnasco parla di «danno e beffa» apprendendo che «i soldi per mettere in sicurezza la città ci sono, ma sono bloccati per liti interne. Chiedo che i fondi siano immediatamente sbloccati e messi a disposizione della città». Intanto la Cei ha stanziato un milione di euro, dai fondi dell'8 per mille, per venire incontro alle prime necessità della popolazione.