Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 05 ottobre 2024
 
 

Una bambina di 11 anni può guardare i film horror?

29/11/2017  Una nonna ci scrive basita dalle parole della nipote undicenne che predilige i film horror, perché a lei “piace spaventarsi”. In preadolescenza i nostri figli vanno alla ricerca di emozioni forti, le spiega il nostro esperto, ma a volte le immagini possono traumatizzare ed è bene porre dei limiti.

Mia nipote di 11 anni da poco compiuti, brava a scuola, sportiva e con tanti interessi, mi ha lasciato basita quando mi ha detto di prediligere i film horror (che peraltro guarda e discute con un adulto), considerato che a lei “piace spaventarsi”. Anche sua madre in adolescenza aveva questo interesse. Io non tollero i film horror, e mi domando se questa cosa sia normale oppure no.

NONNA GINA

— Cara Nonna Gina, in preadolescenza e prima adolescenza i nostri figli vanno alla ricerca di emozioni forti e intense. Il loro cervello ha la parte emotiva iperattivata mentre la parte cognitiva è ancora profondamente immatura. Ne consegue che i preadolescenti sono affamati di emozioni e sensazioni e per questo si immergono in comportamenti ed esperienze ad alto tasso adrenalinico. Questa caratteristica si chiama sensation seeking, ovvero “ricerca di sensazioni”, ben assolta dalla visione dei film horror, che mette i nostri figli a confronto con la paura, un’emozione con la quale non hanno alcuna familiarità. Come genitori tendiamo a proteggerli da tutto e da tutti e a non esporli ad alcun rischio. È in virtù di questa iperprotezione che i giovanissimi tendono a esplorare nuovi spazi e territori e si distanziano da quell’eccesso di sicurezza che hanno provato fino a qualche mese prima. I film horror permettono, stando seduti su un divano, di sperimentare tutto questo: provare emozioni fortissime, avere paura, esporsi – almeno nella fantasia – a situazioni pericolose che mettono in gioco la loro vulnerabilità e sfidano il loro senso di onnipotenza. Fino a qua, verrebbe da dire, nessun problema: e invece il problema c’è. In quanto ancora giovani e inesperti, alcuni di loro non sanno che stanno “giocando” col fuoco. A volte le immagini dei film horror hanno un elevato potere di traumatizzazione e il cervello non è in grado di elaborare, gestire e smaltire l’intensità emotiva (che diventa un vero e proprio ingorgo emotivo) conseguente alla visione di scene iperrealistiche e violente, truci e al limite del tollerabile. Scene così intense hanno il potere di spaventare al punto alcuni soggetti da rendere poi difficile l’addormentamento, generare incubi, un senso di ansia, angoscia e oppressione. Per questo invito i genitori a verificare ciò che i figli guardano e, in caso di programmi non adatti, di promuovere almeno un processo di visione condivisa. Nella tua famiglia questo sta succedendo: tua nipote riesce a reggere l’impatto emotivo di ciò che vede e ne parla con un adulto di riferimento. Ciò nonostante io metterei dei limiti a questa passione e cercherei di deviare il suo bisogno di emozioni verso altri film molto emozionanti ma meno truculenti.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo