A tante lettere che segnalano situazioni difficili, vorremmo rispondere con una buona notizia: nei giorni scorsi la nostra figlia più piccola si è laureata in Giurisprudenza. Vogliamo comunicarlo ai lettori di Famiglia Cristiana non per inorgoglirci (infatti non pubblicheremo i nostri nomi), ma per dire che siamo contenti che gli sforzi di una ragazza siano stati coronati da un risultato positivo. Abbiamo quattro figli e non tutti hanno avuto un buon rapporto con gli studi, pur essendo ragazzi svegli. Non abbiamo fatto pressione per nessuno dei quattro; abbiamo lasciato che scegliessero in base ai loro interessi e a quello che desideravano. Ci siamo fidati di loro, perché sappiamo che comunque sono ragazzi che ragionano, che si confidano con noi e che si aiutano tra loro. Questo non vuol dire che i momenti difficili non ci siano stati, soprattutto durante le loro adolescenze: momenti di tensione, anche forte, preoccupazioni per il loro futuro, non condivisione di alcuni comportamenti pericolosi. Però abbiamo capito negli anni che, se si parlava tra noi, qualunque scelta facessero (anche quelle che magari lasciavano perplessi noi genitori), era comunque pensata e non era il frutto di un capriccio momentaneo o di superficialità. Che ci si poteva fidare dei nostri ragazzi. Ormai sono tutti adulti e stanno dimostrando di portare avanti le loro vite in modo autonomo e responsabile. Per questo, ringraziamo anche il Signore che ci ha sempre accompagnato. La nostra fede non è condivisa da tutti i nostri figli, ma noi sappiamo che Lui pensa a loro, anche quando noi non ne siamo in grado, e meglio di come potremmo fare noi. UNA MAMMA E UN PAPÀ COME TANTI
— Cari genitori, dà sollievo al cuore e allo spirito pubblicare le vostre parole, alle quali c’è poco da aggiungere. Sento che tra voi avete costruito un forte senso di famiglia, che significa sicurezza di trovare persone che sanno ascoltare prima che consigliare e che hanno fiducia reciproca. Non la fiducia vacua di chi chiude gli occhi e lascia fare: troppe volte questa parola nasconde disinteresse e disimpegno educativo, come se fidarsi di un figlio significasse lasciargli fare quello che vuole, senza mai pensare alle conseguenze. Fiducia significa cogliere gli elementi più sani del carattere e della personalità, e rinforzarli. Di ciascuno avete probabilmente visto le risorse più che i limiti, le doti più che le carenze, ed è questo che ha consentito loro di sentirsi sostenuti nelle strade differenti che hanno intrapreso.
Anche riguardo alla fede, che è prima di tutto affidamento e fiducia. Una testimonianza come la vostra può aiutare quei genitori che stanno vivendo le fatiche, anche grandi e talvolta disperanti, di avere figli adolescenti: la tempesta si può superare, per arrivare nelle acque più tranquille dell’età adulta, se si riesce a mantenere sempre un atteggiamento di stima e dialogo con i ragazzi, anche quando tutto sembra andare in senso contrario. Perché la speranza rimane la virtù fondamentale di ogni persona che voglia impegnarsi nel compito difficile e meraviglioso di crescere dei figli.