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domenica 18 maggio 2025
 
Il Papa in Armenia
 

«Una benedizione per la Chiesa cattolica e per l'unità»

26/06/2016  Papa Francesco partecipa alla Divina liturgia nell'ultimo giorno di permanenza in Armenia. E a Karekin chiede la benedizione per sé, per i cattolici e per il cammino verso la piena comunione tra i cristiani.

Un discorso breve e tutto ecumenico quello che papa Francesco pronuncia nel cortile del Palazzo apostolico di Etchmiadzin, l’ultimo ufficiale prima della ripartenza per Roma.

Ringrazia per l’accoglienza di questi giorni che Francesco ha trascorso ospite della Chiesa apostolica armena e del patriarca Karekin. E poi invoca lo Spirito santo sul cammino dell’unità, una unità che non deve essere «né sottomissione l’uno dell’altro, né assorbimento, ma piuttosto accoglienza di tutti i doni che Dio ha dato a ciascuno per manifestare al mondo intero il grande mistero della salvezza realizzato da Cristo Signore per mezzo dello Spirito Santo».

Pensa ai giovani, che devono avere «un futuro libero dalle divisioni del passato». Cita Gregorio di Marek perché lo Spirito «effonda in noi il tuo fuoco di amore e unità e vengano sciolti da questo fuoco i motivi del nostro scandalo» e san Gregorio, «che ha illuminato queste terre».

Chiede di ascoltare le voci degli umili e dei poveri, delle tante vittime dell’odio. E si richiama agli apostoli, nel mattino di Pasqua, che corrono insieme, nonostante i dubbi, verso il luogo della resurrezione. Come loro Bergoglio è desideroso di accelerare il passo verso la piena comunione e chiede a Karekin II «in nome di Dio, di benedirmi, di benedire me e la Chiesa cattolica, di benedire questa nostra corsa verso la piena unità».

E infine, proprio al termine della mattinata, è arrivata la notizia che sarà firmata la dichiarazione congiunta - in un primo momento annunciata e poi invece annullata - tra Chiesa apostolica armena e Chiesa cattolica. La firma è prevista per le 14 ora italiana, prima che il Papa si rechi nel monastero di Khor Virap.

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