“La gioia del vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Inizia così l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium ed è con questa gioia nel cuore che ci prepariamo ad accogliere Francesco nella nostra diocesi.
Il sussidio di preparazione per la visita di Francesco dice che “Milano è terra ambrosiana, dove l’aggettivo “ambrosiano” suona come sinonimo di accoglienza”: accogliere sia dunque la parola che ci accompagni “in questo tempo che ci separa dal 25 marzo, a svolgere un cammino che prepari i cuori ad accogliere quanto ci sarà donato di vivere”.
Francesco ci ricorda che il cristiano è una persona che accoglie, accogliere significa fidarsi, abbattere i propri muri per riuscire ad intravvedere la pienezza dell’amore, accogliere è fare lo sforzo di aprire le porte di casa, le porte del cuore, aprire i propri confini a chi viene a bussare: ecco, Francesco viene a bussare alle porte delle nostre case, viene a casa nostra chiedendo di accoglierlo nella semplicità.
“Com’è bello immaginare le nostre parrocchie, comunità, cappelle, dove ci sono i cristiani, non con le porte chiuse, ma come veri centri di incontro tra noi e Dio. Come luoghi di ospitalità e di accoglienza“. (Francesco, 12 luglio 2015). Apriamo il nostro cuore e accogliamo la parola di Francesco e raccogliamo il suo invito: “Gesù non cessa di accogliere e di parlare con tutti, anche con chi non si aspetta più di incontrare Dio nella sua vita”. Solo così saremo “Chiesa dalle porte aperte”.