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domenica 23 marzo 2025
 
Lotta alle leucemie
 

Una grande festa per i trent'anni della Fondazione Città della speranza

21/12/2024  Nata in ricordo di un bambino di 12 anni morto di leucemia, la Fondazione città della speranza di Padova, grazie alle donazioni raccolte, ha fatto nascere due cliniche pediatriche e un istituto onco-ematologico. Alla festa per i 30 anni, condotta da Vittorio Brumotti, il saluto del vescovo Sua Ecc.za Mons. Claudio Cipolla

Se sono stati fatti passi da gigante nella cura della leucemia si deve alle tante fondazioni e associazioni che, in nome di un bambino scomparso prematuramente, si sono impegnate nel sostenere la ricerca. Una di queste, la Fondazione Città della Speranza, creata da Franco Masello in ricordo del nipotino Massimo Zilio, scomparso a soli 12 anni, ha festeggiato il 16 dicembre a Padova i trent’anni dalla sua nascita. L’obiettivo primario per cui fu costituita era quello di sostenere le famiglie dei bambini malati che non potevano disporre di un reparto idoneo e protetto. Chiamando a raccolta una cordata di imprenditori, furono reperiti i fondi per costruire la Clinica onco-ematologica pediatrica dell’Ospedale di Padova. Poi nel 1994 è stata costituita la Fondazione, successivamente è stata realizzata la Clinica pediatrica dell’Ospedale di Vicenza e, nel 2012, l’Istituto di ricerca pediatrica a Padova, dove oggi lavorano oltre 200 ricercatori, punto di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca, dove vengono processati i campioni relativi a diagnosi su malattie onco-ematologiche e rare pediatriche di tutti gli ospedali pediatrici d’Italia.«Sostenere la Fondazione e aiutare la ricerca», spiega Masello, «non è beneficenza: è un atto di responsabilità verso sé stessi, un investimento per il futuro delle generazioni». Quando il miglior amico di Massimo Zilio, Giovanni Romagna, ha visto il figlio Lodovico ricevere la stessa diagnosi, ha temuto di rivivere un incubo. Ma il figlio è guarito e da quel momento è diventato volontario della Fondazione. Tutte le risorse su cui ha potuto fare affidamento la Fondazione Città della Speranza (oltre 100 milioni di euro in 30 anni) sono state frutto di donazioni spontanee, e interamente reimpiegate nella ricerca.

Vittorio Brumnotti con l'omaggio dell Fondazione città della speranza, che ritrae la Torre della ricerca di Padova
Vittorio Brumnotti con l'omaggio dell Fondazione città della speranza, che ritrae la Torre della ricerca di Padova

Il trentesimo compleanno è stato celebrato con una festa al Gran Teatro Geox di Padova. Talk, in cui sono intervenuti come conduttori e moderatori a titolo completamente gratuito Vittorio Brumotti, Savina Confaloni e Gina Antonio Stella   In dialogo con Brumotti per illustrare le nuove frontiere della ricerca, il Direttore Scientifico Professor Eugenio Baraldi, la Professoressa Alessandra Biffi Direttore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Padova, l’Amministratore Delegato IRP Dottor Generale Stefano Lupi.
Nel corso della serata sono stati dati diversi riconoscimenti alle persone e alle realtà che si sono spese per far crescere la Fondazione in tanti modi diversi: con il loro impegno, con l’aiuto concreto, con il sostegno economico. Red Canzian, che nel 2018 ha subito un intervento per un tumore al polmone, e da anni accanto alla Fondazione, impossibilitato a partecipare, ha invioato un suo video di auguri.
«Desideriamo considerare questo Compleanno»  ha dichiarato il Presidente della Fondazione Giovanni Paolino, «non punto di arrivo ma punto di partenza per costruire un altro futuro per questi bambini, libero dalle malattie oncoematologiche pediatriche. Per questo la ricerca deve accelerare per trovare sempre nuove cure così come il messaggio che da trent’anni comunichiamo deve continuare a diffondersi grazie alla rete dei nostri volontari, la linfa vitale delle attività della Fondazione e al sostegno di quanti con le loro donazioni ci permettono di proseguire il nostro impegno. Desideriamo infatti che questo Compleanno sia una festa per i tanti amici che già ci affiancano, ma soprattutto un’occasione per farci conoscere da quanti potranno regalarci la loro vicinanza ed il loro tempo entrando a far parte della nostra rete di volontariato».

le successive tre foto sono di Dino Juliani

 

 L'orchestra giovanile I Pollicini e il Coro Ardigò che ha cantato Stille Nacht alla fine della serata per fare gli auguri
L'orchestra giovanile I Pollicini e il Coro Ardigò che ha cantato Stille Nacht alla fine della serata per fare gli auguri

A corollario di una festa così importante, ecco al centro ancora i più giovani con un Concerto dell’Orchestra Giovanile “I POLLI(ci)NI” diretti dal M° Fabrizio Da Ros che eseguirà un repertorio di brani tratti da Lo Schiaccianoci di Pëtr Il'ič Čajkovskij. L’Orchestra dei POLLI(ci)NI, costituita nel 2003, rappresenta la proposta più innovativa nell’ambito del corso di studi del Conservatorio “C. Pollini” di Padova, e per alcune sue caratteristiche – quali il consistente numero di componenti – costituisce un unicum nell’ambito della regione Veneto.
Con loro per gli auguri natalizi, il Coro del Secondo Istituto Comprensivo Ardigò di Padova, diretto dal M° Nicola Rampazzo. Il Coro, nato nel 2016 si è esibito in moltissimi concerti da solo o accompagnato da numerose formazioni orchestrali.
 

La serata è stata contrassegnata anche dalla presenza di il vescovo di Padova  Sua Ecc.za Mons. Claudio Cipolla, che ha portato il suo saluto alla apertura della serata del Trentennale di Città della Speranza,

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