Caritas e Famiglia Cristiana lanciano insieme una campagna di solidarietà per sostenere la popolazione del Nepal colpita dal terremoto. La rete Caritas si è mobilitata immediatamente, fin dalle prime ore dopo il sisma, e il contributo messo a disposizione ha già superato i 3 milioni di euro.
Sono state distribuite 10.000 tende e 3.000 teloni ed è sul posto un team di 12 persone che accompagna e supporta il lavoro della Caritas nepalese nell’emergenza. «Nonostante le enormi difficoltà di accesso, i nostri operatori hanno potuto raggiungere quattro distretti fuori da Katmandu: Gorkha, Sindapalchowk, Nuwakot e Kavre», spiega Lilian Chan, di Caritas Australia, che fa parte del team a supporto. «Intanto prosegue anche la distribuzione di generi di prima necessità nella capitale, in particolare acqua, cibo, teloni e tende per ripari temporanei. Continua a piovere e l’esigenza di ripararsi resta una priorità per i tanti sfollati ancora in strada”.
Quattro team medico-sanitari sono in azione, fra mille difficoltà
Proseguono frane e smottamenti, anche a causa del maltempo e della seconda violenza scossa che ha colpito il Paese. In stretto collegamento con i volontari di Caritas è in azione anche un team d’emergenza dei padri camilliani, giunti sul posto a sole 48 ore dal sisma.
«I confratelli indiani», dice padre Gianfranco Lunardon, segretario generale, «sono partiti subito. I loro occhi hanno visto tanta distruzione. Sono stati divisi, sotto il coordinamento di Caritas, in quattro gruppi con l'obiettivo di rispondere ai bisogni immediati dei villaggi limitrofi a Katmandu. Ci raccontano di strade impossibili, di lunghe marce forzate per raggiungere villaggi distrutti, di richieste di cibo e medicinali. In particolare nelle zone di Barpak e Iarpak molto vicine all'epicentro del terremoto, sono state distrutte oltre i due terzi delle case portando dolore e disperazione».
Con 30 chili di riso si nutre una famiglia per un mese
La Task Force dei camilliani nell'immediato aprirà un ospedale da campo a servizio di una zona in cui vivono circa 200 mila persone. «Ci occuperemo di curare i malati», aggiunge padre Lunardon, «ma soprattutto di evitare le probabili epidemie che di solito accompagnano grandi tragedie come questa».
Caritas e Famiglia Cristiana lanciano un forte appello per aiutare a superare l’emergenza. Con 25 euro si possono fornire alimenti liofilizzati per una famiglia per un mese; con 10 euro si può assicurare acqua per una settimana oppure una tenda per ospitare tre famiglie, o ancora 30 chili di riso, sufficienti per alimentare per un mese un intero nucleo familiare.