Foto di gruppo di alcuni membri dell'Association International Reine Hélène ad Assisi in occasione dell'inaugurazione della terrazza belvedere.
È passato un secolo da quando le due regali sorelle Mafalda e Giovanna di Savoia vennero ad Assisi, con la madre, regina Elena, nata principessa del Montenegro, in segno di gratitudine per la guarigione da una grave forma tifoidea che aveva colpito entrambe sul finire dell’estate 1923. Durante la lunga quarantena in un’ala del Castello di Racconigi nel Cuneese, erano state assistite, oltre che dalla madre e da una delle sue più care amiche Hélène de Rochefort de La Rochelle (che nei suoi diari descrive ogni dettaglio, compreso il camice e la mascherina indossate da lei e dalla sovrana) furono assistite da due clarisse che accesero nelle due ragazze la devozione per il Santo Poverello. All’intercessione di san Francesco e a quella della Madonna delle Grazie fu attribuita la loro ripresa che tanti medici avevano, a un certo punto, ritenuta drammaticamente difficile, se non impossibile.
Da allora i pellegrinaggi di Mafalda, di cui lo scorso 28 agosto si sono ricordati gli 80 anni della scomparsa nel campo di sterminio di Buchenwald, e di Giovanna, chiamate in famiglia rispettivamente “Muti” e “Bo”, divennero sempre più frequenti, tanto che la seconda volle celebrare anche le sue nozze nella Basilica superiore il 25 ottobre 1930 (per l’occasione la madre Elena mandò un camion di doni per i poveri della città umbra), realizzò con le sue mani diverse pianete per i sacerdoti francescani e lasciò poi scritto per testamento di voler essere sepolta tra i frati assisiati.
Da oggi, a ricordare la presenza delle due principesse nella città di san Francesco c’è una “Terrazza belvedere” intitolata a Mafalda e Giovanna di Savoia. L’inaugurazione, uno dei momenti più significativi di diverse iniziative promosse oggi ad Assisi dall’Association International Reine Hélène (AIRH odv), che da decenni prosegue l’impegno umanitario della regina Elena e ne coltiva la memoria, è seguita alla Messa di suffragio, presieduta da fra Marco Moroni, custode del Sacro convento di San Francesco, nella Chiesa di Santa Margherita, dalla cui piazzetta si può godere uno scenario mozzafiato con la facciata anteriore della Basilica di San Francesco e le colline circostanti.
A questa parrocchia, il 22 ottobre 2023, il Comitato “Giovanna di Savoia Regina dei Bulgari” ha donato un organo, in occasione dei 150 anni della nascita della Regina Elena (a Cettigne, l’8 gennaio 1873) e in ricordo delle nozze ad Assisi di Giovanna con re Boris III, nell’ottantesimo anniversario della morte di quest’ultimo (a Sofia, il 28 agosto 1943), provocata molto probabilmente per avvelenamento dai nazisti dopo un burrascoso, drammatico colloquio con Hitler del sovrano che resisteva alle pressioni per rendere il suo Stato una provincia del Terzo Reich.
Durante la funzione si è pregato con particolare intensità, sia per Giovanna, sia per Mafalda, rispettivamente seconda e quarta figlia di Vittorio Emanuele III, nonché sorelle di Umberto II, l’ultimo re d’Italia. Bo e Muti furono unite anche nella drammatica situazione che portò all’arresto e alla deportazione di Mafalda, consorte del principe tedesco Filippo d’Assia, il 23 settembre 1943 al ritorno da Sofia, dove si era recata per il funerale del cognato Boris. Quello stesso giorno i nazisti arrestarono il marito di Jolanda di Savoia, la loro sorella maggiore, il generale Carlo Calvi di Bergolo, comandante di "Roma città aperta" e fucilarono il carabiniere Salvo D'Acquisto, decorato di Medaglia d'oro al Valor Militare "alla memoria", nonché servo di Dio di cui è in corso la causa di beatificazione.
Altro momento solenne della giornata di Assisi è stata, dopo la Messa, l’inaugurazione, in forma solenne e ufficiale, e la benedizione dei lavori di restauro della cappella dei Frati Francescani che dal febbraio 2000 accoglie le spoglie di Giovanna, fra l’altro sepolta, per una curiosa casualità, accanto a un religioso originario della Bulgaria, la sua terra d’adozione.
L’Associazione Internazionale Regina Elena Odv, attraverso il Comitato intitolato alla regina dei Bulgari, come già rivelato da Famigliacristiana.it, ha promosso l’intervento di recupero di questo luogo pregno di storia e spiritualità, realizzato con il consenso e la sorveglianza del Custode del Sacro Convento di San Francesco, fra Moroni, che ha officiato il rito per la benedizione della cappella cimiteriale, e del Custode di quest’ultima e assistente spirituale dello stesso Comitato, Padre Teofilo Ciuches, anche lui presente alla cerimonia con il presidente dell'Associazione Internazionale Regina Elena, Ilario Bortolan, accompagnato dalla delegata nazionale Maria Coculo Satta, Presidente del Comitato “Giovanna di Savoia Regina dei Bulgari”, da Rita Salvini Antonazzo, da soci ed amici. Il delegato internazionale ha rappresentato il presidente internazionale, principe Sergio di Jugoslavia, pronipote della regina Elena.