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mercoledì 27 settembre 2023
 
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L'allarme dell'Unhcr: "L'emergenza ambientale è anche umanitaria"

08/05/2023  L'agenzia Onu ha lanciato una campagna per raccogliere fondi per rifugiati e sfollati, ai quali servono urgentemente cibo, acqua pulita, cure mediche, riparo e protezione

Che la crisi ambientale sia ormai giunta a livelli esponenziali è un dato evidente: le temperature subiscono drammatici cali e rialzi nell’arco di poco, le piogge diventano sempre più rare e quando i rovesci durano per due giorni consecutivi c’è il rischio che si verifichino inondazioni (lo dimostra l’alluvione abbattutasi sull’Emilia Romagna tra il 2 e il 3 maggio). Se è vero che l’emergenza climatica colpisce tutti noi, è però innegabile che a pagarne le conseguenze maggiori siano gli abitanti dei Paesi più fragili, segnati dai conflitti, dalla violenza o da disastri naturali quali siccità e tempeste.

Per questo motivo, l’Unhcr (United Nations High Commissioner for Refugees) ha lanciato la campagna “La crisi climatica è un’emergenza umanitaria”, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sui devastanti effetti del cambiamento climatico e di diffondere consapevolezza sul nesso che esiste fra quest’ultimo e le migrazioni forzate. «Stiamo creando un mondo in cui chi fugge dalla violenza è costretto a vivere in luoghi inabitabili per via del clima», ha spiegato Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, «e il paradosso è che i Paesi e le comunità meno responsabili del riscaldamento globale siano i più colpiti».

I dati raccolti informano che la media di nuovi sfollati all’anno è di ben 21,5 milioni, con oltre il 70% di rifugiati proveniente dai Paesi più vulnerabili al clima, tra cui Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Siria e Yemen. «Ogni giorno siamo testimoni di quanto la crisi climatica colpisca soprattutto esseri umani già stremati dagli effetti dei conflitti e dal trauma della fuga forzata», ha infatti dichiarato la direttrice della raccolta fondi Unhcr Italia Laura Iucci. «Sono bambini, donne e uomini che non hanno cibo a sufficienza e sono sempre più poveri per via dell’aumento del prezzo dei beni alimentari». Un problema, quello dell’insicurezza alimentare, che solo nel 2021 ha colpito circa 193 milioni di persone in 53 Paesi, con un aumento di ben 40 milioni rispetto all’anno precedente. In particolare, è il Corno d’Africa – la regione che include Somalia, Etiopia, Kenia – a vivere una situazione drammatica, a causa della siccità che si è abbattuta sul territorio dopo ben sei stagioni consecutive prive di pioggia. Anche il Sudan, che dal 15 aprile è diventato teatro di sanguinosi combattimenti, è attualmente in grave difficoltà, dal momento che le attività di supporto umanitario – complicate, già in condizioni normali, per il grande numero di persone bisognose – sono ora ostacolate da questa improvvisa ondata di violenza.

La campagna di Unhcr, partita il 18 aprile, mira a raccogliere fondi per rifugiati e sfollati, ai quali servono urgentemente cibo, acqua pulita, cure mediche, riparo e protezione. Per chi volesse donare, sono riportate di seguito le tre modalità possibili:

  1. tramite il sito: dona.unhcr.it
  2. tramite bonifico bancario, intestato a: UNHCR, iban: IT84R0100503231000000211000, causale: emergenza climatica
  3. tramite bollettino postale sul c/c postale, intestato a: UNHCR, numero: 298000, causale: emergenza climatica

 
 
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