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lunedì 20 marzo 2023
 
 

Unhcr: un premio per 50 imprese “accoglienti”

10/04/2018  L’Alto Commissariato Onu per i rifugiati ha dato un riconoscimento alle società che hanno favorito l’integrazione di profughi attraverso il lavoro

Oltre 50 aziende sono state premiate dall’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) perché hanno favorito l’inserimento professionale di profughi giunti in Italia. Si potranno riconoscere grazie al logo “Welcome-Working for Refugee Integration”, che esporranno nelle loro attività di comunicazione. Fra loro, ci sono grandi gruppi come Freudenberg Tecnologie, che ha appena assunto un giovane gambiano nello stabilimento di Luserna San Giovanni (Torino), oppure piccole e medie imprese: Decathlon di Alessandria ha attivato due tirocini per richiedenti asilo, mentre l’associazione Cambalache ha inserito diversi profughi in aziende che producono miele. Spiega Monica Magri di Adecco, che è tra i premiati: «Il lavoro è da sempre uno dei catalizzatori dell’integrazione; accelerare l’inclusione porta valore a tutti. Abbiamo identificato i settori migliori per trovare occupazione ai rifugiati, creando una rete di realtà sensibili». Ora sono state premiate le aziende per il 2017, mentre fino al 31 ottobre si potranno candidare quelle per il 2018. Dice il rappresentante dell’Hcr per il Sud Europa Felipe Camargo: «Il lavoro assume una funzione salvifica, restituendo dignità e autostima alle persone». Per i rifugiati tornare a essere un soggetto attivo vuol dire rendersi indipendente, ma soprattutto «rappresenta la promessa che, nonostante le perdite, le torture, le vessazioni subite, ricominciare è possibile».

Nel mondo, rifugiati e sfollati sono oltre 65 milioni, mai così tanti dal 1945; solo nel 1997 erano la metà della cifra attuale.

 
 
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