Prelevati dalle loro case in piena notte, all'improvviso, senza spiegazioni per loro e neppure per i genitori, chiusi in carcere, sottoposti a maltrattamenti e abusi, spesso legati, bendati, in molti casi rinchiusi in celle di isolamento, interrogati, minacciati per essere spinti a confessioni. E' il drammatico trattamento che Israele riserva ai minori palestinesi arrestati, come ha rivelato lo scorso marzo il rapporto dell'Unicef "I bambini nelle detenzione militare israeliana". Secondo il rapporto -che si basa su 400 casi documentati dal 2009 e testimonianze raccolte dalle Ong - negli ultimi dieci anni i ragazzini arrestati sono stati circa settemila, una media di due al giorno, quasi tutti maschi, con un'età che varia dai 12 ai 17 anni.
A denunciare la situazione non è stata solo l'Unicef. Altri organismi hanno espresso le stesse preoccupazioni. Un rapporto di Defence for children international ad aprile 2012 ha rivelato che, su 311
testimonianze raccolte tra il 2008 e il 2012, il 75% dei
detenuti palestinesi tra i 12 e i 17 anni venivano maltrattati durante l'arresto e la detenzione e arrivavano agli interrogatori bendati, legati e privati del sonno.
A sette mesi dalla pubblicazione di quell'inquietante rapporto, l'Unicef torna ad accusare Israele di maltrattamenti e abusi nei confronti dei giovani palestinesi che vengono arrestati in Cisgiordania. E lo fa attraverso il primo rapporto di monitoraggio (Progress report) sulla condizione dei minori palestinesi sottoposti a custodia militare israeliana. Dietro la pressione della comunità internazionale, nei mesi scorsi Tel Aviv ha deciso di adottare dei "trattamenti alternativi" per i minori palestinesi detenuti: il periodo di detenzione di un minore prima di comparire davanti al giudice è stato ridotto da 4 giorni a 24 ore per i ragazzini tra i 12 e 13 anni, da 2 a 4 giorni per quelli tra 14 e 15 anni. Invece di procedere agli arresti in piena notte facendo irruzione nelle case, vanno emessi degli ordini di convocazione. Inoltre, le udienze di custodia cautelare per i minori devono svolgersi separatamente da quelle per gli adulti.
Eppure, nonostante i "trattamenti alternativi", l'Unicef denuncia che l'esercito israeliano non ha smesso di compiere matrattamenti sui giovani palestinesi detenuti, vittime di violenze fisiche e psicologiche. Nel rapprto di marzo 2013 l'agenzia Onu per l'infanzia affermava che Israele è l'unico Paese al mondo nel quale i bambini vengono sistematicamente processati in tribunali militari. Finora nel 2013 la media mensile degli arresti di minori palestinesi è stata di 219, con un aumento del 12% rispetto all'anno precedente.