(Foto Reuters)
Cattive notizie sul fronte dell'accesso al cibo sul nostro pianeta: la fame nel mondo negli ultimi tre anni è cresciuta, tornando ai livelli di un decennio fa. Nel mondo oltre 200 milioni di bambini soffrono di una forma di malnutrizione: 1 bambino su quattro, il 22,2% di tutti i minori a livello globale. Di questi 151 milioni sono malnutriti a livello cronico. Una situazione allarmante, alla quale fa da contraltare un'altra emergenza, un'altra forma di malnutruzione, o cattiva nutrizione, diametralmente opposta: l'obesità infantile, che continua a registrare un progressivo peggioramento, senza possibilità di arginare il problema e invertire la rotta. Nel 2017 in tutto il mondo 38,3 milioni di bambini sotto i 5 anni risultavano in sovrappeso: 8 milioni in più rispetto ai 30,1 milioni del 2000. Nel 2017 il 5,6% della popolazione infantile mondiale sotto i 5 anni risultava in sovrappeso.
Un inquietante paradosso, messo in luce dal nuovo rapporto dell'Unicef "Diamogli peso: l'impegno dell'Unicef per combattere la malnutrizione". Secondo i dati raccolti, l'Asia è il continente con il numero più alto di bambini affetti da mulnutrizione acuta (35 milioni) e malnutrizione acuta grave (12,1 milioni). Ma è anche il continente che conta il maggior numero di bambini in sovrappeso - 17, 5 milioni - seguito dall’Africa con 9,7 milioni e da America latina e Caraibi con 3,9 milioni complessivi. Il problema è diventato preoccupante anche in Africa, dove tra il 2000 e il 2017 il numero di minori in sovrappeso è passato da 6,6 milioni a 9,7 milioni. Ma questa crescita riguarda quasi tutte le aree del pianeta. Il 39% di tutti i bambini sotto i 5 anni in sovrappeso vive in Paesi a reddito medio-alto. In Europa, il fenomeno riguarda un bambino su tre.
L'obesità infantile è un problema in crescita in tutti i Paesi dell'Unione europea. In Italia è legata non solo agli aspetti nutrizionali ma anche a uno stile di vita troppo sedentario. Secondo i dati Istat, il numero dei bambini sedentari è molto alto nella fascia di età 3-5 anni (48,8%) diminuisce nelle fasce di età successive e inizia a risalire, mantenendosi alta, a partire dalla fascia di età 18-19 anni (20,8%).
«Quando si parla di malnutrizione il nostro immaginario ci porta direttamente a situazioni legate ai Paesi più poveri. Infatti, uno dei maggiori problemi per l’infanzia nel mondo è quello dei bambini malnutriti a causa della sottoalimentazione», spiega Francesco Samengo, presidente di Unicef Italia. «Tuttavia, malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Per questo, attraverso questo rapporto, vogliamo mettere in luce anche il problema dell’obesità infantile che sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria epidemia».