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lunedì 16 settembre 2024
 
 

“Uno spreco al giorno…

16/10/2013  …leva il pianeta di torno”. Gli studenti dell’Istituto Galilei-Costa di Lecce, promotori del progetto “Dieta Med-Italiana”, hanno voluto dare un contributo alla Campagna Fao contro gli sprechi alimentari. Come? Con uno slogan e un poster per la sensibilizzazione della cittadinanza. Concepiti e realizzati nelle prime due ore di lezione.

Detto e fatto. Nelle prime due ore di lezione. Poster, slogan e sottotitolo: “Uno spreco al giorno leva il pianeta di torno”, seguito da “…perché spreco non fa rima con eco”. Il manifesto è quello che vedete nella foto. Così gli studenti dell’Istituto Galilei-Costa di Lecce, promotori peraltro del progetto “Dieta Med-Italiana”, hanno voluto dare il proprio personalissimo contributo alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione, celebrata oggi 16 ottobre con tante iniziative in tutto il mondo.

L’hanno fatto nel modo che è loro più congeniale, con la creatività e la comunicazione. «L’auspicio dei giovani salentini», scrivono in un comunicato, «è quello di aggiungere una voce dal basso e contribuire alla sensibilizzazione della cittadinanza al delicato tema dello spreco alimentare».

Tema – aggiungono – di cui «si parla sempre di più ma forse si fa sempre di meno. Secondo il rapporto della FAO ogni anno nel mondo si buttano via 1,3 miliardi di tonnellate di avanzi, pari a un terzo di tutto il cibo prodotto: quattro volte quanto servirebbe a nutrire quasi un miliardo di persone che soffrono la fame.

Tradotte in denaro le perdite ammontano a quasi 680 miliardi di dollari nei Paesi industrializzati e a circa 310 miliardi di dollari per quelli in via di sviluppo. Quindi di fronte a chi non ha di che nutrirsi, c’è chi può permettersi di sprecare ogni giorno una quantità impressionante di cibo».

In realtà, il contributo dei giovani leccesi non si ferma a uno slogan efficace, ma vi aggiunge i contenuti di un messaggio ben preciso: «Il peso ambientale di quello che sprechiamo», scrivono ancora, «dipende sia da quanto sprechiamo, sia da cosa sprechiamo perché ogni alimento ha una propria impronta ambientale che dipende dalla sua filiera di produzione: lo spreco di 1 kg di carne "costa" all’ambiente 10 volte la quantità di gas serra e di azoto reattivo richiesti da 1 kg di pasta. Lo spreco di 1 kg di manzo utilizza invano 594 litri di acqua blu a fronte dei 15 litri per lo stesso quantitativo di pasta. Pertanto, anche se i cereali rappresentano il 35% della massa di cibo tipicamente sprecato, mentre la carne, alimento più caro e pregiato, ne rappresenta il 12%, i loro impatti ambientali sono comunque elevati». Complimenti ai ragazzi del Galilei-Costa.

 
 
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