Non era scontato che il Segretario di Stato USA Antony Blinken fosse ricevuto dal presidente cinese Xi Jinping nel corso nel suo viaggio di due giorni in Cina. Invece l’incontro c’è stato, con una decisione all’ultimo momento. Blinken si è avvicinato a Xi con la mano tesa e il presidente cinese si è alzato in piedi per salutarlo nella Grande sala del Popolo. Le due delegazioni si sono parlate sedute a un lungo tavolo ornato di fiori di loto rosa, con Xi a capotavola e Blinken alla sua destra.E’ la prima volta che un segretario di Stato americano incontra il leader cinese dal 2018 e potrebbe contribuire a facilitare un vertice tra Xi e il presidente UsaJoe Biden nel corso dell'anno.
“L'incontro, durato 35 minuti, ha dato il segnale, almeno per ora, che Stati Uniti e Cina non vogliono che le loro relazioni siano definite da un'aperta ostilità e che riconoscono che la loro rivalità e i loro sforzi diplomatici comportano un'enorme posta in gioco”, scrive il New York Times.
Xi ha detto a Blinken di essere fiducioso che la sua visita dia un "contributo positivo" al miglioramento dei legami tra Pechino e Washington. "Le
interazioni tra Stati dovrebbero sempre essere basate sul rispetto reciproco e sulla sincerità. Spero che il segretario Blinken, attraverso questa visita, possa dare un contributo positivo alla stabilizzazione delle relazioni tra Cina e Stati Uniti", ha dichiarato il presidente cinese.
Xi ha aggiunto che Cina e Stati Uniti hanno fatto progressi durante la visita del segretario di Stato Usa a Pechino e haevocato un "terreno comune" con Washington, come riportano i media statali cinesi. "Le due parti hanno fatto progressi e raggiunto un terreno comune su alcuni punti specifici", ha detto Xi Jinping, descrivendo i progressi come "una buona cosa”.
Blinken ha spiegato di aver “sottolineato che una comunicazione sostenuta a livelli alti è il modo migliore per gestire responsabilmente le differenze e garantire che la competizione non sfoci in un conflitto".
Lunedì mattina Blinken aveva avuto un colloquio con Wang Yi, il principale funzionario incaricato delle questioni diplomatiche all'interno del Partito comunista cinese, quale ha usato toni duri addossando a Washington la responsabilità delle recenti tensioni.
Wang ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero cooperare con Pechino invece di "enfatizzare" la "teoria della minaccia cinese”. Wang ha aggiunto che Washington deve eliminare le sanzioni contro la Cina e smettere di sopprimere lo sviluppo tecnologico del Paese. Ha accusato gli Stati Uniti di "interferire sconsideratamente negli affari interni della Cina" su questioni come Taiwan, che gli Stati Uniti riforniscono di armi. L'alto dirigente cinese ha dichiarato al Segretario di Stato americano che Pechino non ha "alcun margine di compromesso" su Taiwan. "Su questo tema, la Cina non ha spazio per compromessi o concessioni", ha detto Wang, come riporta l'emittente statale Cctv.
Il Dipartimento di Stato ha descritto l'incontro di Blinken con Wang come "sincero e produttivo", affermando che Blinken ha sottolineato che le due potenze devono gestire responsabilmente la loro rivalità e comunicare meglio per "garantire che la competizione non sfoci in conflitto”. Nel suo primo giorno di visita in Cina, Blinken aveva invece incontrato il ministero degli esteri Qin Gang, con il quale ha avuto colloqui "franchi, sostanziali e costruttivi", secondo il Dipartimento di Stato americano. Le relazioni tra Pechino e Washington si sono deteriorate in seguito alla guerra commerciale dell'era Trump, alle rivendicazioni assertive di Pechino su Taiwan e all'abbattimento di un presunto pallone spia cinese sugli Stati Uniti all'inizio dell’anno. Proprio quest’ultima vicenda aveva indotto Blinken a rinviare il suo viaggio in Cina, previsto a febbraio.