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venerdì 11 ottobre 2024
 
 

USA e Cina padroni del medagliere

12/08/2024  Stesso numero di ori, ma gli Stati Uniti hanno un bottino più ricco. Grande exploit dei Paesi Bassi. Primi ori per Pakistan, Botswana e Santa Lucia. Un bronzo per la squadra dei rifugiati

Alla fine Stati Uniti e Cina hanno pareggiato. Quaranta medaglie d’oro a testa.

Il pareggio degli ori con gli Stati Uniti è arrivato all’ultimo giorno, quando la sollevatrice di pesi Li Wenwen ha vinto nella categoria superiore agli 81 chilogrammi. Un evento salutato con grande enfasi dai media cinesi. Tra gli ori della Cina spiccano gli 8 conquistati nei tuffi e i 5 nel tennis tavolo. Ma al bottino dorato degli Stati Uniti ai Giochi Olimpici di Parigi si aggiungono 44 medaglie di argento e 42 di bronzo. In totale fanno 146 medaglie (8 sono arrivate dagli sport di squadra) e valgono il primo posto del medagliere. Il totale della Cina è 91.

Una curiosità, rilevata dal New York Times: gli Stati Uniti non sono al primo posto negli sport che includono l’uso di armi (viene incluso anche il giavellotto), ma davanti a loro troviamo la Corea del Sud.

Al terzo posto del medagliere c’è il Giappone, che evidentemente raccoglie i frutti del lavoro fatto per i Giochi di Tokyo 2020 (poi disputati nel 2021, senza pubblico,  a causa della pandemia). Allora il Giappone prese 27 ori e un totale di 58 medaglie, a Parigi gli ori sono 20 e il totale è di 45.

Notevole il quarto posto dell’Australia, paese con poco più di 26 milioni di abitanti, che porta a casa 53 medaglie (ben 18 conquistate nel nuoto) , mentre gli ori sono 18. I padroni di casa, i francesi, hanno raggiunto l’obiettivo di finire nelle prime cinque nazioni del medagliere. Arrivano quinti con 16 ori, 26 argenti e 22 bronzi (totale: 64).  Per i francesi grandi risultati nel nuoto (grazie a Léon Marchand), nel volley, nel judo (l’intramontabile gigante Teddy Riner), nel ciclismo e nel rugby a 7. Grandi delusioni, invece, dall’atletica (solo un argento) e dalla pallamano (che era andata sempre sul podio, con ben tre ori e un argento, a Pechino, Londra, Rio e Tokyo).

È  straordinario il risultato dei Paesi Bassi. La nazione con poco meno di 18 milioni di abitanti arriva sesta nel medagliere conquistando 34 medaglie (15 ori). Gli atleti con la maglia arancione dominano soprattutto nel canottaggio e nel ciclismo su pista, ma dopo gli Stati Uniti si piazzano secondi nel medagliere degli sport di squadra (3 ori e un bronzo). Da incorniciare la vittoria nella maratona femminile di Sifan Hassan (di origine etiope), già medagliata con il bronzo nei 5.000 e 10.000 metri

Gli olandesi fanno meglio del Regno Unito (65 medaglie, 14 ori), della Corea del Sud (32 medaglie e 13 ori), dell’Italia (12, 13 e 15 per un totale di 40 medaglie) e della Germania (12 ori come l’Italia, ma un totale di 33). Notevole il decimo posto della Nuova Zelanda, una nazione di poco più di 5 milioni di medaglie che sale 20 volte sul podio portando a casa 10 ori (3 arrivano da canoa-kayak).

In totale i Paesi che hanno conquistato una medaglia ai Giochi di Parigi sono 84. La Commissione Europea ha calcolato che l’Unione Europea ha vinto in totale 309 medaglie grazie ai successi di 22 dei 27 Paesi dell’Unione. Altre curiosità. L’ex  repubblica sovietica dell’Uzbekistan arriva 13a nel medagliere (8 ori su un totale di 13 medaglie) grazie a sport di combattimento come la boxe (ben 5 ori), judo, lotta e taekwondo.  Il paese africano che prende più medaglie (11, 4 ori, tutte nell’atletica ) è il Kenya. Il primo dei sudamericani è il Brasile (20 medaglie, 3 ori), mentre il primo dei Paesi musulmani è l’Iran (12 medaglie e 3 ori), che fa bottino nelle pedane di lotta e taekwondo. Tra i Paesi musulmani con grandi ambizioni nello sport spicca in negativo l’Arabia Saudita, assente dal medagliere. Per ora i sauditi hanno più soldi da investire che atleti competitivi, ma vedremo che cosa saranno capaci di fare in futuro.

Paesi in guerra: l’Ucraina porta a casa 12 medaglie (3 ori da atletica, pugilato e scherma), mentre Israele ne vince 7 (1 oro dalla vela). Non si contano nel medagliere le medaglie conquistate a titolo individuale dagli atleti russi e bielorussi (il bielorusso Ivan Litvinovich ha vinto un’oro nella ginnastica, le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider hanno preso l’argento del doppio femminile nel tennis sconfitte dalla coppia Paolini-Errani).

L’atletica leggera si conferma sport davvero universale distribuendo le 144 medaglie in palio a 41 nazioni. Spiccano tre storie. Arshad Nadeem, colosso di 1,90 per 95 chili, vince il lancio del giavellotto maschile e porta al Pakistan il primo oro olimpico della storia.  Letsile Tebogo, 20 anni,  si lascia indietro gli americani nei 200 metri maschili e regala una medaglia d’oro al piccolo stato africano del Botswana (2 milioni e 600 mila abitanti). Julien Alfred, nuova regina dei 100 metri, fa impazzire di gioia i 180 mila abitanti dello stato caraibico di Santa Lucia.

Nel medagliere, per la prima volta da quando partecipano ai Giochi Olimpici (da Rio 2016), entra anche la squadra dei rifugiati. Merito di Cindy Ngamba, medaglia di bronzo nel pugilato femminile dei 75 kg! Cindy, originaria del Camerun, non può rientrare nel suo Paese perché a 18 anni si è dichiarata omosessuale e rischierebbe di finire in carcere.

 
 
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