Le scrivo per uno sfogo personale contro
voi giornalisti. Non mi riferisco a lei personalmente,
ma alla maggioranza dei suoi colleghi.
Sulle unioni civili è in corso da settimane una
campagna propagandistica, talora diffamatoria,
con l’evidente intenzione di manipolare l’opinione
pubblica. I mass media e i social network
sono stati invasi dagli stessi messaggi. Quasi
impossibile il confronto e il rispetto con chi la
pensava diversamente, magari solo su alcuni
punti nevralgici della legge Cirinnà e non su
tutto il testo. Chi ha partecipato al Family Day
è stato definito “invasato”, “retrogrado”, “razzista”...
Hanno intervistato persone con qualche
problema psicologico, presenti alla manifestazione,
come spesso accade in ogni ambito, per
dimostrare che chi difende la famiglia tradizionale
manca di acume e intelligenza. Operazione
alquanto infantile e ignobile. Solo rispetto e tolleranza,
nella diversità, fanno crescere la democrazia
e aumentano i diritti di tutti.
ANNA B.
I mass media non sembrano essere interessati
alla verità, non fanno opera di corretta informazione,
non danno ai lettori gli elementi necessari per
farsi una propria e autonoma opinione. Spesso hanno
già una “verità” precostituita e cercano a conforto
solo quelle notizie che possono sostenerla, ignorando
o manipolando quanto possa opporsi a una
diversa visione della realtà. Quello che tu dici sulle
unioni civili, cara Anna, lo si può facilmente riscontrare
dal quasi totale silenzio dei giornali italiani sul
documento francese contro l’utero in affitto. E sai
perché? Forse perché la condanna di questa “nuova
schiavitù” delle donne non è venuta dai “retrogradi”
cattolici, ma dal mondo laico e progressista!