1 - È vero che i vaccini contengono sostanze tossiche e pericolose come mercurio, formaldeide e alluminio?
Oltre agli antigeni – ovvero batteri e virus (attenuati, uccisi o loro componenti) – verso i quali si vuole indurre la risposta immunitaria, i vaccini contengono in “tracce” altre sostanze, come antibiotici e antisettici, che servono per migliorare stabilità e conservazione. In alcuni si trovano anche i cosiddetti adiuvanti (idrossido di alluminio o fosfato di alluminio), aggiunti per rendere più valida la risposta degli anticorpi, ma gli studi non hanno dimostrato nessun possibile danno. Il mercurio invece non viene utilizzato da oltre dieci anni e nei vaccini offerti alla prima infanzia non sono contenute neppure altre sostanze spesso additate come pericolose, quali formaldeide e fenossietanolo, quest’ultimo peraltro normalmente presente in prodotti cosmetici anche a uso pediatrico (come le salviette monouso).
2 - È pericoloso somministrare più vaccini contemporaneamente?
Il sistema immunitario è in grado di riconoscere e combattere milioni di sostanze diverse (antigeni). Si pensi che il batterio che causa la pertosse, ad esempio, possiede oltre 3 mila sostanze che funzionano come antigeni, mentre il vaccino che lo previene ne ha solo tre. Se facciamo un confronto con il passato, vediamo che tra gli anni Sessanta e Ottanta venivano somministrati pochi vaccini (vaiolo, difterite, tetano, poliomielite, pertosse) ma contenenti un numero di antigeni che superavano qualche migliaio; oggi, si somministrano contemporaneamente più vaccini ma che contengono un numero minimo di antigeni.
3 - È vero che alcuni bambini rischiano più di altri se entrano in contatto con le malattie?
Sì, ci sono particolari condizioni di salute (ad esempio cardiopatie o immunosoppressione) che possono determinare un decorso più severo delle malattie, con esiti anche permanenti fino al decesso.
4 - È vero che alcuni bambini non possono vaccinarsi?
Sì, esistono controindicazioni transitorie (ad esempio malattie febbrili acute) e permanenti (ad esempio di chi ha avuto una reazione allergica grave dopo la somministrazione di una precedente dose oppure a un componente del vaccino).
5 - È vero che è meglio essere immunizzati dalla malattia piuttosto che dal vaccino?
I vaccini hanno una risposta immune simile a quella indotta dalle infezioni naturali, ma non determinano la malattia né possono avere le stesse complicanze. Contrarre l’infezione può avere effetti anche molto gravi, come un ritardo mentale nel caso dell’infezione da Haemophilus influenzae di tipo B, difetti congeniti per quanto riguarda la rosolia, cancro del fegato per il virus dell’epatite B e morte nel caso del morbillo.
6 - Vaccinare i bambini in tenera età non è prematuro?
Il neonato sviluppa la capacità di rispondere alle malattie prima ancora della nascita. È vero che per alcuni mesi il sistema immunitario non è ancora perfettamente maturo, ma i vaccini sono costruiti in modo da attivare la parte già in grado di rispondere adeguatamente.
7 - È vero che la vitamina C può potenziare l’efficacia della risposta immunitaria ai vaccini e contrastare gli eventuali effetti collaterali?
Non esiste alcuna evidenza scientifica a tal proposito, ma al contrario va fatta particolare attenzione agli effetti collaterali che un alto dosaggio (10 o più grammi al giorno) potrebbe avere: disturbi a livello gastrointestinale, formazione di calcoli renali, nausea, mal di testa e, più raramente, debolezza, vertigini, stanchezza e vampate di calore.
8 - I vaccini possono causare l’autismo?
L’ipotesi deriva da uno studio pubblicato nel 1998 su un’importante rivista scientifica, The Lancet. L’allora medico Andrew J. Wakefield, con altri autori, aveva associato al vaccino morbillo- parotite-rosolia una malattia infiammatoria intestinale che provocava una permeabilità dell’intestino a sostanze in grado di danneggiare il cervello, determinando quindi l’autismo. Alcuni anni dopo, gli altri autori della ricerca ne ritrattarono le conclusioni e fu dimostrato che Wakefield aveva costruito una vera e propria frode scientifica, tanto che venne radiato dall’albo dei medici e non poté più esercitare la professione in Gran Bretagna.
9 - E le allergie o le malattie autoimmuni?
È stato provato che le vaccinazioni praticate in età pediatrica non aumentano il rischio di sviluppare allergie ed è stato escluso ogni nesso causale con le malattie autoimmuni, che si sviluppano a prescindere dalla profilassi. Al massimo, in un caso ogni 100 mila, il vaccino può anticipare l’autoimmunità in soggetti che l’avrebbero comunque sviluppata come conseguenza dell’infezione naturale.
10 - Quali sono i reali eetti collaterali dei vaccini?
Pur trattandosi dei farmaci più sicuri a nostra disposizione, i vaccini – come tutti i medicinali – possono indurre effetti collaterali. A parte quelli banali, come febbre o irritabilità, raramente possono insorgere reazioni allergiche gravi (shock anafilattico), che in genere compaiono entro pochi minuti dalla vaccinazione, per cui è sufficiente rimanere per almeno 15 minuti nella sala d’attesa dell’ambulatorio, attrezzato per il trattamento di questo tipo di episodi.
11 - È vero che il morbillo non è una malattia grave e che tutti l’abbiamo contratta senza problemi?
Purtroppo sottovalutiamo questa malattia. In realtà, si tratta di una delle patologie più contagiose che conosciamo, causa di numerose morti o di gravi conseguenze dell’encefalite che può derivarne.
12 - È vero che i vaccini sono fatti con cellule estratte da feti abortiti?
Nessun vaccino in commercio contiene cellule umane o tessuti. Le linee cellulari umane sono state utilizzate nelle fasi iniziali della produzione di alcuni vaccini perché i virus necessitano di una cellula vivente in cui crescere. Tuttavia, i passaggi di purificazione multipla assicurano che le cellule non siano presenti nel prodotto finale.
13 - Cos’è l’immunità di gregge?
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), per debellare le principali infezioni è necessario immunizzare almeno il 95% della popolazione: un range numerico che impedisce ai virus di circolare su larga scala e riduce quindi le possibilità di entrarvi in contatto, grazie a quella che viene definita immunità di gregge.
14 - È vero che l’eetto dei vaccini dura pochi anni?
La durata della protezione conferita dai vaccini è la conseguenza di un fenomeno noto come memoria immunologica, ossia la capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere un agente biologico (virus, batterio o altro) dopo un precedente incontro. Tutti i vaccini utilizzati negli attuali programmi di vaccinazione dei bambini inducono questa memoria: alcuni di essi hanno bisogno di periodici richiami e altri no.
15 - È vero che negli altri Paesi non sono obbligatori?
Molti Paesi europei hanno una legislazione che rende obbligatori da uno a più vaccini. In altri non vi è l’obbligo ma esistono dei sistemi di “filtro” che vincolano i genitori a colloqui e visite periodiche con i servizi vaccinali, nel caso in cui i figli non siano vaccinati e frequentino le scuole. Inoltre, è notizia di questi giorni che nel 2018 la Francia introdurrà l’obbligo per 11 vaccini.
16 - È vero che alcuni vaccini sono stati introdotti per le pressioni delle case farmaceutiche?
No. Nel 2015 tutti i vaccini in Italia hanno fatturato 318 milioni di euro, pari all’1,4% della spesa farmaceutica. I farmaci contro una sola malattia per la quale non abbiamo il vaccino, l’epatite C, hanno fatturato sei volte tanto. Ogni euro speso in vaccini ne fa risparmiare almeno trenta in cure: il vero affare per le case farmaceutiche sono gli individui non vaccinati e le malattie per le quali non abbiamo il vaccino.