Papa Francesco non usa tante parole. Dalla tenda montata sul Palatino, proprio di fronte a un Colosseo emozionante di luci e persone, con la grande croce luminosa che spicca al centro, è proprio alla croce che Bergoglio fa riferimento. «Non voglio aggiungere tante parole», spiega Francesco, «in questa notte deve rimanere una sola parola, che è la Croce stessa». Una croce che è «la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono». Il Papa insiste: «È anche giudizio: Dio ci giudica amandoci. Ricordiamo questo: Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perché Dio non condanna, Lui solo ama e salva».
Dopo aver ascoltato e ringraziato i giovani libanesi che hanno scritto le testimonianze per questa sera il Papa rivolge un pensiero anche al suo predecessore e al viaggio di Benedetto XVI in Libano dove «abbiamo visto la bellezza e la forza della comunione dei cristiani di quella Terra e dell’amicizia di tanti fratelli musulmani e di molti altri. È stato un segno per il Medio Oriente e per il mondo intero: un segno di speranza». E come spesso sta facendo in questi primi incontri, incoraggia nel cammino: «Continuiamo questa Via Crucis nella vita di tutti i giorni. Camminiamo insieme sulla via della Croce, camminiamo portando nel cuore questa Parola di amore e di perdono. Camminiamo aspettando la Risurrezione di Gesù che ci ama tanto. È tutto amore». Il Colosseo brulica di persone, molte provenienti dal Libano, con le torce accese e in mano il libretto con le illustrazioni che arrivano da Betlemme, da un artigiano francescano palestinese sconosciuto. Ci sono anche non credenti, attratti da questo Papa «che ci ha smosso qualcosa dentro». Persone semplici insieme con le autorità, guidate dal sindaco Gianni Alemanno. Il Papa era stato accolto, arrivato al Colosseo, dal cardinale vicario di Roma Agostino Vallini. Poi, quando la via Crucis è cominciata si è seduto ed è rimasto in preghiera, sempre a capo chino, fino alla fine delle stazioni. Un lungo applauso ha accolto le sue parole e poi di nuovo la benedizione. La gente sfolla mentre il coro maronita canta e Francesco riprende la via del Vaticano.
Annachiara Valle
C’è un’ideale continuità tra Benedetto XVI che aveva affidato le meditazioni della via Crucis a due giovani libanesi, guidati dal patriarca maronita Bèchara Boutros Rai e papa Bergoglio, molto vicino ai cattolici di rito orientale tanto da essere, da primate argentino, anche punto di riferimento per chi, di tradizione orientale, non avesse un ordinario del luogo. Benedetto XVI aveva affidato le meditazioni della via Crucis subito dopo il suo viaggio in Libano per sottolineare la particolare vicinanza e preoccupazione della Santa sede per quel Paese. “Proprio per questo”, ha sottolineato padre Lombardi, le meditazioni risentono molto sia della tradizione dei Padri e delle liturgie orientali, sia dell’Esortazione ‘Ecclesia in Medio Oriente’”.
Per papa Francesco, la prima via Crucis al Colosseo si preannuncia dunque ricca di emozioni.
Oltre che per le meditazioni anche per la scelta delle persone che
porteranno la croce lungo le stazioni. Dopo l’avvio, con il cardinale
Agostino Vallini, si alterneranno disabili , barellieri,
rappresentanti delle famiglie italiane e indiane, religiosi provenienti
dalla Terra Santa, dall’Africa, in particolare dalla Nigeria, e dal
Medio Oriente, dalla Cina. Ci saranno i giovani brasiliani in ideale
collegamento con la prossima Gmg. Le voci narranti saranno quelle
dell’attrice Lina Sastri e del giornalista di Radio Vaticana Orazio
Coclite. Il Papa, come è ormai consuetudine, attenderà sotto un gazebo
appositamente montato, l’arrivo della Croce prima di pronunciare le sue
parole.
Ma il Venerdì Santo comincia già nel pomeriggio,alle 17, con la celebrazione, in San Pietro, della Passione del Signore.
“All'inizio della celebrazione”, ha spiegato padre Federico Lombardi,
“ci sarà un momento molto intenso perché il Papa si prostrerà alcuni
minuti davanti all'altare pregando in silenzio in segno di adorazione e
di richiesta di perdono e di penitenza”. L’omelia, come di consueto,
sarà tenuta dal predicatore della casa Pontificia, padre Raniero
Cantalamessa che spiegherà il significato dell’essere gratuitamente
giustificati per mezzo della fede e del sangue di Gesù. Papa Francesco,
come già avvenuto in altre occasioni, siederà di fronte alla statua di
San Pietro nella navata centrale della basilica. “Poi anche durante la
lettura del Passio, il Papa e tutti che si inginocchiano al momento
della morte di Gesù”, ha aggiunto padre Lombardi segnalando anche questo
come un momento particolarmente significativo della celebrazione.
Annachiara Valle