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giovedì 19 settembre 2024
 
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Ecco l'Italia (bella) raccontata dagli italiani

04/09/2014  "Italy in a day", il documentario di Gabriele Salvatores montato con i filmati inviati dalla gente comune, commuove Venezia: è l'affresco di un Paese che vuole farcela e che continua a sognare un domani migliore.

Sopra: Gabriele Salvatores. In alto: una scena di "Italy in a day".
Sopra: Gabriele Salvatores. In alto: una scena di "Italy in a day".

È mezzanotte del 27 ottobre 2013. Un figlio riprende il padre mentre russa, un giovane bacia il pancione della sua ragazza che tra un po' partorira, un panettiere suda davanti al forno mentre altri giovani si scatenano in discoteca.

Sono alcuni delle migliaia di video che gli italiani hanno inviato a Gabriele Salvatores per comporre Italy in a day, documentario presentato a Venezia che approderà nei cinema il 23 settembre e poi il 27 su Rai3 in prima serata. Il regista premio Oscar ha chiesto a chiunque di raccontare con un breve video un momento di quel giorno. Il risultato, dice Salvatores, è «un censimento emotivo dell'Italia di oggi».

E che Italia viene fuori? Un Paese, nonostante tutto, vivo e che non ha perso la voglia di battersi per un futuro migliore. Una vitalità che sprigiona soprattutto dai giovani e dagli anziani. Più in generale viene fuori quanto la famiglia sia rimasta la cellula che regge la nostra impalcatura sociale. Nella tenerezza con cui una mamma insegna i primi rudimenti della guida alla figlia e nella dolcezza con cui un nipote parla con la nonna che ormai fa fatica persino a riconoscerlo, lì c'è l'Italia migliore.

Ma il documentario racconta anche l'altra Italia, quella che soffre. Come il ragazzo che sconsolato va a controllare nel suo computer se qualcuno ha risposto alla sua richiesta di un lavoro o l'ex dirigente di azienda in pensione che confessa di sentirsi solo e oramai inutile. Ci sono poi anche gli italiani in trasferta, allestero, su una nave o addirittura nello spazio come l'astronauta Luca Parmitano che in quei giorni si trovava in orbita attorno alla terra.

Alla fine (a parte alcune scelte discutibili come quella di inserire una coppia gay con una bambina), il lavoro di Salvatores emoziona e commuove. Commozione che qui al Lido è sfociata in un lungo applauso quando dopo la proiezione è comparso uno dei protagonisti del film: un imprenditore che ha denunciato i suoi taglieggiatori mafiosi e per questo ha perso tutto. Eppure, dice nel video «sono ancora orgoglioso della mia scelta». Perché un futuro migliore si costruisce così.

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