Maurizio Baradello.
Sarà «un piccolo pellegrinaggio nel pellegrinaggio». Così Maurizio Baradello, ingegnere, direttore generale del Comitato Ostensione 2015, racconta il percorso di avvicinamento alla Sindone: 850 metri di tragitto sinuoso (quasi interamente coperto) che, partendo dai Giardini Reali (a due passi da piazza Castello, cuore di Torino) condurrà i pellegrini nel Duomo di San Giovanni Battista e quindi davanti al prezioso lino.
«A un certo punto del percorso i visitatori troveranno immagini e testi relativi all'esperienza dei santi sociali piemontesi». Non poteva mancare un riferimento a don Bosco (celebrato nel bicentenario dalla nascita e presentato insieme ad altri esponenti della famiglia salesiana, da Domenico Savio a Maria Mazzarello), ma si incontreranno anche tante altre figure, più e meno note, legate alla spiritualità e all'impegno verso i più fragili. Soprattutto in tempi di crisi economica, diventa fondamentale «fare memoria di queste persone, capaci di andare incontro ai bisogni quotidiani della gente. Il loro è un messaggio che può parlare a chiunque: c'è sempre qualcosa che possiamo fare per aumentare il benessere della società in cui viviamo».
Fede e preghiera, ma anche alta tecnologia: «L'impianto di illuminazione, la teca che custodisce la Sindone, i gas in essa contenuti: tutti questi aspetti – spiega Baradello – sono stati oggetto di uno studio minuzioso, fatto di piccole e grandi innovazioni, che ha messo alla prova le eccellenze del territorio». Sono più di 40 le aziende coinvolte, a vario titolo, nell'organizzazione dell'evento: 16 hanno operato all'interno del Duomo. «Molte di esse hanno lavorato a prezzi contenuti, qualche volta a titolo gratuito. E' il segno che la Sindone ha una valenza per tutti, anche per chi opera sul mercato e deve obbedire alle leggi dell'economia. Perché generosità e profitto non sono necessariamente in contrasto».
A proposito di generosità «spicca l'impegno degli oltre 4.700 volontari, che rappresenteranno il volto accogliente di Torino. Non avranno incarichi di servizio d'ordine ma sapranno stare accanto a chi ha bisogno: all'anziano, al disabile in carrozzina, a chi chiede un'informazione, a chi si mette in coda preparandosi per un tempo d'attesa. Anche grazie a loro si respirerà quell'atmosfera speciale, di serenità e incontro, tipica delle ostensioni».