Lisbona,
dalla nostra inviata
«Oggi camminerete con Gesù, Gesù è il cammino. Lui ha camminato facendo giustizia, predicando, Gesù cammina, ma il cammino che è più inciso nel nostro cuore è il cammino del Calvario, della croce e voi oggi, in collaborazione con noi, con me, insieme rinnoveremo il cammino della croce». Papa Francesco parla ai giovani che già dal primo pomeriggio lo attendevano al Parque Eduardo VII e spiega loro che «il cammino di Gesù è Dio che esce da se stesso».
E poi ricorda una frase di Primo Mazzolari - «Signore, per l’ineffabile tua agonia, posso credere nell’amore» - per dire che sono proprio le ferite di Gesù che ci dicono quanto ci ama. Ci ama fino a dare la vita e ci ama consolandoci, asciugando le nostre lacrime. Il Papa chiede ai giovani di domandarsi, in silenzio, ciascuno nel proprio cuore: «Io piango qualche volta? Ci sono cose nella vita che mi fanno piangere? Tutti nella vita abbiamo pianto e lì c’è Gesù che ci accompagna, è lì nell’oscurità. Un po’ di silenzio e ciascuno dica a Gesù perché piange nella vita». E poi sottolinea che le lacrime non restano lì, ma «Gesù con la sua tenerezza asciuga le nostre lacrime nascoste, vuole colmare la nostra solitudine, le nostre paure, queste paure oscure le vuole colmare con la sua consolazione e vuole spingerci, abbracciandoci, ad affrontare il rischio di amare. Lui lo sa che occorre correre il rischio di amare».
Ma lui «ci accompagna, in questo è sempre vicino a noi in ogni momento della vita. E oggi faremo il cammino con lui, con la sua sofferenza». Infine, nel suo breve discorso, il Papa spiega che «oggi faremo il cammino delle nostre ansie e solitudini. Ognuno pensi alle proprie ansie, alle miserie, che danno paura ma ci pensi e anche alla voglia che l’anima torni a sorridere. Gesù cammina verso la croce perché la nostra anima possa sorridere».