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mercoledì 22 gennaio 2025
 
Gli agenti "malati" a San Silvestro
 

Vigili di Roma, che strana epidemia

03/01/2015  Sono diventati un caso nazionale. Quasi il 90 per cento di loro la notte di Capodanno si è messo in mutua. E adesso il sindaco Ignazio Marino, dopo gli opportuni accertamenti, parla addirittura di licenziamenti. È intervenuto anche l’Inps che si è detto pronto a garantire i controlli sui dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro per malattia.

Il governo con il premier Renzi invoca la linea dura e si dice pronto a preparare una riforma del pubblico impiego più incisiva per scovare e punire i furbetti. Il sindaco Ignazio Marino parla addirittura di licenziamenti: «Non lo escludo», ha detto. «Certamente però in questo momento non posso fare un'affermazione di questo tipo perché bisogna con severità, ma non con astio e risentimento, controllare esattamente quello che è accaduto».

I vigili assenteisti la notte di Capodanno a Roma sono diventati un caso nazionale. È intervenuta anche l’Inps che si è detta «pronta» a garantire i controlli sui dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro per malattia. Oggi quei controlli sono svolti dalle Asl con un costo pari a circa 70 milioni di euro: «Noi li faremo con una spesa pari alla metà», spiegano fonti dell’Istituto di previdenza. Un'ipotesi già analizzata dalla commissione Affari sociali della Camera che ha ipotizzato lo spostamento del servizio con una riduzione del costo di circa 35 milioni. Se dovesse andare in porto questa modifica, ci sarebbe una procedura uniforme sia per i dipendenti del settore privato, già controllati dall’Inps in caso di malattia, che quelli pubblici attualmente di competenza delle Asl.  

«Con una percentuale che si avvicina al 90% credo sia difficile immaginare che sia casuale», tuona Marino. «O c’è un’epidemia di cui le autorità sanitarie italiane non sono ancora a conoscenza, e mi sembra assai improbabile, oppure è stata un protesta organizzata e un’azione negativa nei confronti della città. Credo che questo umili il corpo della Polizia Locale, l’amministrazione e faccia fare una brutta figura alle tante persone che in Campidoglio ogni giorno si impegnano».

Nel balletto dei numeri, non è chiaro quanti vigili si siano assentati avendo un giustificato motivo e quanti, invece, hanno fatto i furbetti. L'unica cosa certa è che il forfait ha interessato l'83 per cento dei vigili in servizio. «Già da venerdì abbiamo avviato un accertamento a tappeto su queste realtà, abbiamo avuto autorevoli contatti con la funzione pubbliche e in queste ore c’è una task force deputata ad accertare quello che è successo», ha spiegato il comandante della polizia locale di Roma Capitale Raffaele Clemente. «Abbiamo preso molto sul serio questo episodio, andremo a fondo in maniera ostinata e precisa. Di questo i cittadini devono esser certi».

Dall’indagine interna sono emerse finora 44 posizioni considerate “sospette” in quanto sarebbero state riscontrare anomalie sulla documentazione presentata. A quanto riferito, qualora venissero individuate ipotesi di reato le carte verranno trasmesse alla Procura di Roma. 

E i sindacati? Per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, al di là dei furbetti, «che vanno perseguiti» c'è un caso Roma: «Temiamo che la gestione amministrativa e politica del Comune di Roma sia in stato confusionale: e lì ci vogliono scelte politiche».

Chi si schiera senza dubbi dalla parte degli agenti è invece l'Usb che per mercoledì 8 ha convocato un'assemblea in Campidoglio. Daniela Mencarelli, dell'esecutivo nazionale Usb Pubblico impiego, spiega: «Lo straordinario accanimento contro il pubblico impiego da parte della coppia Renzi-Madia ha trovato nuova enfasi mediatica grazie all'utilizzo strumentale della condizione dei vigili urbani di Roma». Poi aggiunge: «A questo disegno prestano il fianco sia l'intera amministrazione capitolina, che il comandante della Polizia locale, lasciando intendere alla cittadinanza che quanto non funziona a Roma dipende esclusivamente dall'assenteismo e dai privilegi dei pubblici dipendenti, mentre per Usb lo sfascio messo in atto la notte di Capodanno deriva da una grande disorganizzazione e dall'aver impostato il servizio su base volontaria senza ricevere adeguate conferme».

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