Un'immagine della mostra-denuncia di 70 anni fa.
Le Vile venete costituiscono un patrimonio di cultura e di bellezza unico al mondo. Un patrimonio che, per diverse ragioni, ha rischiato di finire nel degrado e che fu "salvato" da una mostra promossa 70 anni fa da Giuseppe Mazzotti: una mostra-denuncia sulla situazione di profondo degrado in cui versava il patrimonio delle “Ville Venete”.Un convegno che si terrà il 29 e il 30 settembre alla Camera di commercio di Treviso rievocherà questo passaggio cruciale e fare il punto sulla gestione delle ville.
“La decadenza di tali dimore – scriveva il Mazzotti – è iniziata negli ultimi anni del ‘700 con l’ingloriosa fine della Repubblica di Venezia … inoltre gravissimi furono i danni arrecati dalla guerra 1915 -18 … a cui si aggiunsero quelli del terremoto del 6 maggio 1976 … Noi non dobbiamo consentire che finiscano in mano agli speculatori, che tagliano gli alberi dei parchi, vendono i cancelli in ferro battuto e le belle statue, trasformano le belle case ornate in magazzini e stalle …”.
Non occorre fare i nomi degli architetti che le costruirono – scrive sempre Mazzotti – dal Falconetto al Sansovino, dal Sanmicheli a Palladio, da Scamozzi al Longhena … né degli artisti che le decorarono, da Paolo Veronese, al Tiepolo, da Guarana a Crosato … centinaia e centinaia di metri quadrati di affreschi, migliaia di statue e chilometri di stucchi delicati che le decoravano …”.
Parliamo di un patrimonio di 4.242 ville, di cui 3807 in Veneto e 435 in Friuli-Venezia Giulia, l’85% circa di proprietà privata e il restante 15% di proprietà pubblica o ecclesiastica. L’eco della denuncia di Mazzotti assunse una dimensione prima nazionale e poi internazionale, dato che la mostra venne esportata da Treviso a Milano e a Roma e poi in varie città d’Europa e degli Stati Uniti. Da qui iniziò una nuova consapevolezza del fatto che questi tesori architettonici rappresentano ancora oggi i tratti più tipici del paesaggio veneto, nonostante i radicali cambiamenti avvenuti nel Novecento con l’adozione di pratiche agricole di tipo monoculturale e meccanizzate. Da questo movimento nacque, a livello statale, nel 1958 l’Ente per le Ville Venete, divenuto poi nel 1979 l’Istituto Regionale Ville Venete.
La compresenza di bellezza e produttività è senza dubbio uno dei tratti distintivi delle Ville Venete. I giardini ben curati intorno a queste dimore di campagna, intesi come luoghi della bellezza, spesso accompagnati da orti e frutteti in diretto rapporto con le terre lavorate, danno vita a un unicum di grande armonia. Ancor oggi troviamo varie testimonianze di paesaggi rurali tradizionali, legate al sistema di villa quale centro direzionale di controllo e raccolta della produzione di vaste tenute agrarie, dotate di tutta una serie di edifici di pratica utilità.
L’Associazione del “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” ha ritenuto di dover organizzare l'evento del 29 e 30 settembre con lo scopo di fare un bilancio sul complesso delle iniziative di salvaguardia fino ad ora avviate per promuovere nuove idee e proposte capaci di suggerire nuove connessioni facendo emergere nuove potenzialità, in modo tale da coniugare cultura e turismo attraverso la valorizzazione di questo patrimonio.
Tre saranno i momenti cruciali di questa iniziativa:
• L’omaggio alla bellezza di questi ambienti attraverso l’originale montaggio del “Cinema in Villa”
• La consegna dei “Lampadieri dell’Ambiente” a tre meritorie esperienze di salvaguardia e valorizzazione
• Un dibattito con i più grandi esperti di ville venete per valutare lo stato dell’arte e per accogliere gli opportuni suggerimenti per migliorare l’azione di rilancio e salvaguardia.
Info: www.premiomazzotti.it