Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 10 settembre 2024
 
 

Quando la musica fa vivere la speranza

26/01/2014  Oggi, all'Auditorium Parco della musica di Roma, si esibiranno in un concerto i violini sopravvissuti alla Shoah, recuperati e restaurati dal liutaio Amnon Weinstein. Fra gli ospiti, i violinisti Shlomo Mintz, Cihat Askin e Francesca Dego.

Da sempre, il violino esprime lo spirito giudaico dell'erranza. Le sue noti struggenti hanno accompagnato la diaspora del popolo ebraico e la sua malinconia, hanno ritmato le feste e le danze di tradizione yiddish, sono stati i fedeli compagni di viaggio delle orchestre ambulanti klezmer. Hanno espresso l'orrore, la sofferenza, l'annientamento della condizione umana nei lager nazisti. Anche ad Auschwitz e negli altri campi di concentramento, gli ebrei non hanno rinunciato alla musica. Suonare significava, per molti, sopravvivere, tenere acceso un barlume di speranza contro le atrocità. Il violinista ebreo ritorna nei quadri di Marc Chagall. Ed è la figura centrale di un celebre musical americano, Il violinista sul tetto, tratto da una storia di Shlomo Aleichem e reinterpretato in Italia alcuni anni fa dall'attore e regista Moni Ovadia.

Oggi, in occasione del sessantanovesimo anniversario della liberazione dei deportati ad Auschwitz, la musica dei violini torna  a vivere come preziosa custode della memoria. Il 27 gennaio, nella Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della musica di Roma, per la prima volta in Italia uniscono le loro voci su un palcoscenico dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, ritrovati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein (nella foto sopra).

Fra questi, c'è un violino che faceva parte di una delle orchestrine di Auschwitz che accompagnavano i deportati alle camere a gas; ci sono i violini che partirono alla volta degli Stati Uniti per fuggire l'Olocausto e che rimasero relegati per anni in una soffitta; e poi il violino che fu gettato da un treno diretto verso un campo concentramento e fu recuperato e custodito da un operaio francese.

Acccanto alla JuniOrchestra dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia - composta da strumentisti fra i 14 e i 21 anni e diretta dal maestro Yoel Levi -  si esibiranno alcuni violinisti di fama internazionale: l'israeliano Shlomo Mintz, uno dei famosi e apprezzati nel mondo  (nato a Mosca da genitori ebrei e trasferitosi da piccolo in Israele), già direttore musicale della Israel Chamber orchestra; il turco Cihat Askin, musulmano, fondatore dell'Orchestra da camera di Istanbul e del Modern music ensembe;  e il giovane talento italiano, la 25enne Francesca Dego, che ha perso 46 membri della sua famiglia materna nei lager nazisti.

Insieme a loro suoneranno Ermir Abeshi, giovane violinista albanese, musulano convertito al cattolicesimo, e il violoncellista tedesco Alexander Hülshoff: quest'ultimo suonerà il violoncello appartenuto a David Popper, figlio del Cantore del Ghetto di Praga, ucciso dai nazisti nel 1945. Il concerto sarà trasmesso in diretta su Rai 5 e in webstreaming.

Multimedia
La casa-museo di Irena per ricordare la Shoah
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo