Mamma, quanto fa 16 per 5»? «Aspetta cucciola, sono al telefono con un collega che mi deve fare qualche domanda». Scene di vita quotidiana “rubate” a Vira Carbone, giornalista nonché conduttrice dal mese di marzo di Buongiorno benessere, in onda tutte le domeniche alle 10 su Rai 1. L’allegra confusione in sottofondo è il valore aggiunto di un’intervista a una donna che, come tante, si divide tra mille impegni ma riesce comunque a incastrare nelle proprie giornate piccoli spazi per prendersi cura di sé. «Per prima cosa, ci sono proprio loro, le mie figlie a farmi stare bene: sono la mia linfa vitale, mi danno equilibrio ed energia. Basta un loro sorriso e tutto il resto non esiste più».
Cos’è, dunque, il benessere?
«Per me è l’armonia che si crea tra stato fisico e mentale, anche se credo che questo secondo aspetto sia, soprattutto in alcuni frangenti, determinante. In generale, comunque, mi piace prendermi cura di me stessa attraverso un’alimentazione sana e una buona dose di attività fisica».
In che modo?
«Per me mangiare non significa soltanto saziare la fame. Attraverso il cibo cerco di volermi bene e curare, per quanto possibile, il mio organismo. Negli anni ho imparato ad ascoltarmi, a cogliere e interpretare i segnali del mio corpo e avverto immediatamente le carenze di determinati “valori”: mi capita di sentire il bisogno fisico di mangiare qualcosa in particolare che, a seconda delle volte, può essere una manciata di noci quando mi manca il ferro, o due kiwi, se sono “corta” di potassio. Cerco di scegliere prodotti a chilometri zero o da agricoltura biologica e comunque nel rispetto della stagionalità».
Come comincia la tua giornata?
«Con un centrifugato che varia a seconda delle mie necessità e delle stagioni: in questo periodo la mia benzina del mattino è rappresentata da un’arancia, due carote, una spolverata di zenzero e quattro pezzi di zucca. A metà mattina di solito mangio uno yogurt. Poi, quando riesco, un’ora di nuoto per rigenerarmi. A pranzo un’insalata di gamberi. Di sera la pasta».
Esistono le diete miracolose?
«No. E lo dico non solo perché ho avuto la fortuna di non avere mai problemi di sovrappeso in virtù di un metabolismo ereditato dai miei genitori che lavora benissimo. Sono convinta che chi vive perennemente “a stecchetto”, semplicemente, non ha capito la ragione del suo sovrappeso: ci possono essere problemi metabolici, tiroidei, magari di natura psicologica o, bisogna dirlo, spesso non si sa mangiare come si dovrebbe. E poi c’è anche una scorretta cultura della scelta: molti si lasciano attirare dai prodotti esteticamente perfetti, con buona pace di ciò che conta davvero, cioè la qualità».
Le tue figlie che rapporto hanno con il cibo?
«Mangiano tutto. E si stanno abituando che, quando andiamo a fare la spesa insieme, certe cose non me le devono nemmeno chiedere. Per esempio, sanno che, invece di un succo di frutta, preferisco dar loro un centrifugato 100 per cento naturale. Poi, per non crescere delle integraliste, mi capita di concedere anche una merendina ogni tanto. Ammiro la campagna lanciata da Michelle Obama contro l’obesità: credo che andrebbe fatta anche in Italia, per sostituire gli snack negli zaini dei nostri figli con alternative più sane e saporite».
Cucini insieme con le tue figlie?
«Certamente. E proprio il contatto diretto con gli alimenti, il fatto di “pastrugnare” un po’ e ottenere qualcosa fatto da loro, credo sia la strada vincente per avvicinarle a un rapporto equilibrato con il cibo. La domenica, quando torno dalla trasmissione, facciamo la pasta. Acqua, farina e sale e via: la nostra cucina diventa un piccolo laboratorio».
Cosa ricordi delle tue gravidanze?
«Tutte e quattro mi hanno regalato una sorta di stato di grazia: ho potuto fare tutto quello che volevo. Ho anche avuto la fortuna di partorire in modo totalmente sereno, naturale, senza epidurale: non sentivo la sofferenza delle altre mamme e chiedevo a mio marito se, secondo lui, fossi “normale”. Anche il post partum è stato molto tranquillo».
A parte il nuoto, hai altre passioni sportive?
«C’è un esercizio, favoloso e divertente, che a casa facciamo spesso tutte insieme: ballare. E poi adoro il tapis roulant: attacco lo stereo e posso andare avanti imperterrita anche per un’ora».
Venendo ai tuoi impegni professionali, quanto è difficile parlare di benessere e di salute a milioni di telespettatori senza promettere soluzioni “miracolose”?
«Il rischio c’è, ma credo che la forza del programma sia nella sua genesi: Buongiorno benessere l’ho pensato e proposto io e si basa molto sulle mie esperienze personali. Abbiamo scelto di non parlare
degli aspetti clinici o patologici del benessere, ma ci siamo “accontentati” di spiegare come sia possibile fare prevenzione prendendosi cura del proprio corpo e della propria “mente”. Con accorgimenti
semplici, alla portata di tutti, e senza controindicazioni scivolose».
Quali hobby coltivi?
«Ogni tanto dipingo: autoritratti, per lo più, e quadri astratti dai colori molto accesi, molto vivi. Mi aiuta moltissimo a rilassarmi, a prendere la giusta distanza dalle cose. Una volta avrei detto anche i viaggi, ma dopo anni trascorsi con la valigia in mano oggi, in vacanza, mi piace stare tranquilla con la mia famiglia».