In occasione della giornata internazionale dei rifugiati Vis e Missioni Don Bosco, le due principali organizzazioni del network salesiano di cooperazione e solidarietà internazionale, lanciano la campagna congiunta “Qui si tratta di esseri/e umani” per promuovere le attività di sensibilizzazione e i progetti di sviluppo dei Salesiani di Don Bosco nei Paesi dell'Africa subsahariana ed evitare che tanti giovani diventino vittime di tratta e incontrino la morte durante il viaggio.
«Di fronte alle ripetute stragi di migranti nel Mediterraneo l’Europa è chiamata a dare risposte rapide e concrete», dicono Nico Lotta, presidente del Vis, e Giampietro Pettenon, presidente di Missioni Don Bosco. «Una sfida complessa, ma al tempo stesso un’urgenza che non si può rimandare. I recenti drammatici eventi non sono che l’ultima tappa di una tragedia molto più vasta che si consuma per la maggior parte nei Paesi di partenza e lungo il tragitto attraverso il deserto, dove migliaia di giovani, uomini e donne, finiscono nella rete dei trafficanti, vittime di maltrattamenti, torture e abusi, un tributo fisico e morale che si somma agli alti costi economici sostenuti per il viaggio e spesso ai riscatti imposti dai trafficanti alle famiglie d’origine. Nella maggior parte dei casi vessazioni e soprusi continuano nei confronti dei migranti anche dopo l’arrivo nel Paese di destinazione. Siamo consapevoli che il tema è complesso e le soluzioni non sono semplici né immediate, ma possiamo e vogliamo dare una risposta per fermare il traffico di essere umani e costruire un’alternativa alla migrazione».
Con la campagna le due organizzazioni ecclesiali intendono realizzare in Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Nigeria e Senegal un ampio programma di sensibilizzazione e formazione perché i giovani che decidono di partire siano informati dei gravi rischi che affronteranno e chi vuole restare abbia opportunità concrete, attraverso progetti di sviluppo specifici, per migliorare le condizioni di vita proprie e della propria famiglia.
L’idea è di contrastare alla fonte il traffico di esseri umani e offrire un’opportunità ai gruppi e alle famiglie più a rischio, facendo sì che l’eventuale scelta di partire sia più consapevole, dilazionata, avvenga per canali legali e con un bagaglio (formativo, economico) spendibile anche nei Paesi di destinazione.
«Partire deve essere una scelta, non l'unica strada», ribadiscono i promotori. «Il Vis e Missioni Don Bosco con questa campagna intendono inoltre sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sottolineando che non solo l’arrivo, ma anche la partenza e il viaggio dei migranti sono momenti drammatici caratterizzati spesso da gravi violazioni dei diritti umani. E queste violazioni non sono solo una ferita alla loro dignità, ma a quella di tutti. Per questa ragione, come individui e come collettività, siamo tutti chiamati a essere umani per impegnarci a un’assunzione di responsabilità».
Il sito della campagna è www.stoptratta.org.