Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 15 gennaio 2025
 
 

Vita e passione di Lara, contessa malinconica

03/06/2010  Antonia Arslan legge per noi "Dopo ogni abbandono" di Brunella Schisa.

Bella, bionda, infelice. Un’esemplare professionista della penna, puntuale e diligente nel suo lavoro di giornalista, amica affidabile e leale: ma anche, insieme, una mangiatrice d’uomini dalla vita spregiudicata e avventurosa, circondata da un alone di scandalosa curiosità.
 
Ma chi fu veramente la Contessa Lara, romantico pseudonimo di Evelina Cattermole, nata a Firenze da padre scozzese nel 1849, che con la forza del fascino e della vivida intelligenza si fa largo a sedici anni nei salotti aristocratici e sposa il figlio di un ministro, Eugenio Mancini? La sua vita, aperta e chiusa da delitti passionali (il marito le uccide in duello l’amante, e vent’anni dopo, nel 1896, il suo ultimo innamorato, un pittore fallito, le spara per gelosia), ha sempre suscitato ricostruzioni romanzesche e curiosità morbose, che ne hanno messo in ombra il valore non trascurabile di scrittrice e di poetessa. Dopo ogni abbandono (Garzanti) di Brunella Schisa prova a raccontare la sua storia, partendo dagli ultimi drammatici giorni di agonia, dal punto di vista di un attraente giovane medico romano, quello che per primo intervenne a soccorrerla dopo il fatale colpo di pistola.

La trama si dipana come un avvincente romanzo giallo, e la fine è sorprendente ma non gratuita. Siamo nella Roma del tardo Ottocento, capitale di fresca data, immersa in un turbolento processo di modernizzazione, dove si danno convegno da tutto il Paese avventurieri e uomini d’affari, giovani ambiziosi alla ricerca di un’opportunità di carriera e ragazze dai facili costumi, scrittori emergenti ed editori coraggiosi, come Angelo Sommaruga, che seppe lanciare proprio il libro di poesie di Contessa Lara e farne un autentico best seller, tanto da ingelosire il suo autore di punta, Giosue Carducci. Sullo sfondo della città, dei suoi scandali e delle sue miserie, l’autrice intreccia con abilità le vicende dei personaggi, di storia e d’invenzione, ma l’originale filo conduttore del racconto si dipana intorno al giovane medico Fabrizio.
 
Viene puntigliosamente rievocato anche il celebre processo all’assassino, che si svolse a Roma nel novembre 1897, seguito con appassionato interesse in tutta Italia. Luigi Capuana e Olga Ossani, amica e confidente, che ha una parte importante nella storia, Benedetto Croce, in un inedito felice cammeo, Matilde Serao, Gabriele D’Annunzio: tutti la conoscevano, tutti entrano in scena; e tuttavia, pochi seppero penetrare la profonda, disperata malinconia di quella povera creatura, sola e terrorizzata dalla decadenza fisica, che non sapeva consolarsi che in frenetici amori con uomini più giovani di lei.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo