Un tempo il viaggio di nozze coincideva più o meno, per durata, con la luna di miele: un mese (tanto impiega all’incirca il nostro satellite a compiere un giro attorno alla terra), che la tradizione vuole all’insegna della dolcezza. Poi si è via via accorciato per la gran parte dei novelli sposi, senza però perdere il suo significato simbolico di distacco dalla famiglia di origine, di primo vero momento di vita coniugale.
E’ dunque importante che questo debutto di vita a due fili via liscio, che sia per i coniugi un’occasione speciale di vacanza, di relax dopo le fatiche organizzative del matrimonio, di benessere psicofisico, da ricordare negli anni con nostalgia.
CONDIVIDERE LA SCELTA
La scelta della meta va condivisa mettendo sul tappeto non solo i propri desideri, ma anche il tempo e il budget a disposizione: meglio una soluzione di compromesso che subire o imporre una decisione capace di scontentare entrambi. Ecco, in proposito, qualche suggerimento pratico dagli esperti del ramo.
* Preferibile affidarsi, in particolare per le destinazioni all’estero, a un’agenzia viaggi qualificata piuttosto che fare da sé, soprattutto se non si ha una grossa esperienza di viaggiatori.
* Escludere località troppo lontane, se la licenza matrimoniale è breve, per non bruciare giorni preziosi in lunghi spostamenti, con attese per gli imbarchi e raffica di fusi orari da smaltire.
* Tener conto dei fattori climatici: non tutte le stagioni sono adatte per recarsi in certi posti del mondo. Attenzione, inoltre, ai paesi a rischio meteo, epidemie, conflitti, catastrofi naturali: consultare l’elenco aggiornato del Ministero degli esteri (www.viaggiaresicuri.it, oppure www.esteri.it).
* Qualunque sia la destinazione, preparare un bagaglio poco ingombrante, facile da maneggiare, riempiendolo con abbigliamento pratico e disinvolto per il giorno, più qualche capo chic per eventuali serate eleganti. Non dimenticare, ovviamente, gli effetti e i documenti personali.
IDEALI DUE SETTIMANE
* Per una luna di miele coi fiocchi, ci vorrebbero almeno quindici giorni. La prima settimana la si può trascorrere in crociera o in un villaggio vacanze, all’insegna del tutto compreso e organizzato nei dettagli.
* La seconda la si può spendere per visitare città d’arte, o esplorare località rinomate per le bellezze naturali, le tradizioni locali e la buona tavola. Occhio alla salute
* Per cautelarsi da possibili inconvenienti di salute, è bene fare tesoro dei consigli (riguardanti soprattutto i paesi esotici, ma validi pure altrove) dispensati da numerose aziende sanitarie locali e dai centri specializzati in medicina dei viaggi, anche su internet: per esempio, www.epicentro.iss.it, www.cesmet.com, www.simvim.it.
* Da consultare inoltre, sia per le raccomandazioni per viaggiare sicuri che per le modalità di assistenza sanitaria all’estero, il sito del Ministero della salute: www.salute.gov.it.
Se la meta del viaggio di nozze è un lontano paese esotico, si può sempre scivolare sulla classica buccia di banana, anche se non si va alla ventura ma ci si affida a un tour operator affidabile: spesso sono proprio banali disattenzioni o piccoli inconvenienti di salute a guastare la gioia della luna di miele. Queste, allora, le raccomandazioni basilari degli specialisti in medicina dei viaggi.
* Non imbarcarsi in lunghe crociere, specie su navi piccole, e in trasferimenti aerei prolungati se si soffre di mal di mare o d’aria, senza le medicine per farvi fronte.
* Sottoporsi alle vaccinazioni prescritte per ogni destinazione.
* Bere solo bevande da bottiglie e lattine sigillate, stappandole al momento, senza mettere cubetti di ghiaccio.
* In mancanza di contenitori sigillati, far bollire l’acqua del rubinetto per una ventina di minuti e aggiungervi un disinfettante.
* Non bere latte o mangiare latticini non pastorizzati, evitare i gelati artigianali.
* Non mangiare frutta e verdura con la buccia, né carne, pesce, crostacei, molluschi crudi o poco cotti e freddi.
* Non acquistare generi alimentari da venditori ambulanti.
* Lavarsi sempre le mani con detergenti specifici prima di mangiare e dopo essere stati alla toilette, pulire i denti soltanto con acqua in bottiglia.
* Meglio saltare un pasto, se l’unica possibilità è mangiare alimenti di dubbia qualità e sicurezza igienica aleatoria.
* Portare in valigia, per precauzione, farmaci antifebbre e antinfezioni intestinali, disinfettanti, repellenti contro gli insetti.
L’attività sportiva in due cementa l’affiatamento tra novelli coniugi? «Sì, soprattutto se praticata in coppia e non uno contro l’altro, perché il confronto può sempre innescare una non voluta competitività», afferma il medico dello sport Stefano Respizzi dell’Istituto clinico Humanitas di Rozzano. «Poi l’atmosfera deve essere invogliante e rilassante, così da convincere anche i più restii a muoversi. A queste condizioni, ben venga dunque lo sport anche in viaggio di nozze, se il luogo in cui si trascorre la luna di miele lo consente».
«Importante è insomma non strafare», puntualizza l'esperto, «ma cercare di divertirsi insieme, con giocosa complicità, senza pretendere troppo dal proprio fisico, specie se poco allenato».
POKER DA PROVARE
Queste le quattro proposte dello specialista, due specifiche per il mare e due buone in ogni dove, con un occhio di riguardo pure ai benefici psicofisici e al basso rischio di farsi male. L’attrezzatura richiesta è noleggiabile senza problemi, se non messa a disposizione gratis da hotel, resort, villaggi.
* Canoa-kayak. D’obbligo un’imbarcazione a due posti di tipo aperto per evitare di finire sott’acqua in caso di ribaltamento, e saper nuotare. Impugnare la pagaia in acque calme e con poco vento è un’impresa accessibile: imparare a salire e a scendere dal mezzo e a pagaiare non richiede più di mezz’ora, più impegnativo coordinare i movimenti per procedere con stile e maggiore efficacia. Andare in canoa mette in movimento quasi tutta la muscolatura, anche quella delle gambe che devono assicurare il giusto assetto del corpo, e stimola adeguatamente il cuore e i polmoni.
* Snorkeling. Alla scoperta del mondo sommerso galleggiando a pelo d’acqua mano nella mano, muniti solo di pinne, maschera, boccaglio e tanta curiosità. Questo è lo snorkeling, termine che deriva dalla parola inglese snorkel (presa d’aria): un’attività sportiva non pericolosa, praticabile da chiunque abbia una sana e normale costituzione fisica. Non è necessario saper nuotare come atleti olimpionici. Ciò che conta è una discreta capacità di galleggiamento e un buon controllo della respirazione, così da pinneggiare per lunghi tratti.
* Ciclismo. Meglio il tandem se c’è. Pedalare migliora la salute del corpo, facilita il relax e il dialogo. Aiuta a mantenere in buona salute il cuore, accresce la capacità respiratoria, conferisce scioltezza alle articolazioni ed elasticità ai legamenti delle gambe. Andare in bici incrementa l’afflusso del sangue negli arti inferiori, con ciò favorendo il drenaggio dei liquidi nei tessuti congestionati. L’azione drenante si verifica pure nelle aree colpite dalla cellulite, ma la bici da sola non elimina il problema.
* Walking. La camminata veloce o walking, come l’hanno chiamata gli americani, mantiene vitale il cuore, potenzia la respirazione e dà sprint a quasi tutta la muscolatura, rassodando in particolare quella degli arti inferiori, dei glutei, del girovita, delle braccia e delle spalle. E consente di parlarsi senza affanno. Camminare a passo svelto non è difficile perché si tratta, in sostanza, di mettere un piede davanti all’altro procedendo al ritmo più congeniale alle proprie capacità. Si può fare sull’asfalto, sull’erba o sulla battigia, lungo i vialetti di un parco o un sentiero campestre, purché il terreno non sia accidentato.
QUEI DOLORETTI DEL GIORNO DOPO
Indolenzimenti, tensioni muscolari, piccole fitte alle articolazioni. Sintomi che, in genere, sono il segnale dei mini-shock patiti dai tessuti per lo sforzo sostenuto. Compaiono di solito il giorno dopo l’attività sportiva e tendono a svanire in un paio di giorni: ciò significa che le fibre muscolari e articolari interessate hanno raggiunto un nuovo equilibrio e sono in grado, di lì in poi, di sostenere l’impegno al quale non erano abituate. «Si tratta dunque di dolenzie buone, fisiologicamente positive», commenta il dottor Respizzi, «perché rappresentano il limite della performance personale. Tuttavia, se dovessero persistere e farsi più intense, potrebbe voler dire che si è tirata troppo la corda: in tal caso, è consigliabile rivolgersi a un medico».
PRONTO SOCCORSO SUL CAMPO
Se capitasse di prendere una botta o una storta, il rimedio è racchiuso in cinque lettere: RICE. E’ un acronimo coniato dagli americani, che significa Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (compressione), Elevation (elevazione): una pratica di pronto intervento sul campo, spesso sottovalutata o ignota, che può risultare risolutiva, a condizione che venga messa in atto con tempestività.
«L’accortezza», precisa il medico dello sport, «di applicare del ghiaccio, l’antidolorifico naturale per eccellenza, per una ventina di minuti a intervalli di un’ora subito dopo l’infortunio e un paio di volte nei due giorni successivi, di comprimere con una fasciatura elastica il muscolo o l’articolazione colpita, di tenere elevata la parte che ha subito il trauma, in modo da favorire il deflusso del sangue, di stare a riposo, evita che si verifichino versamenti di notevoli dimensioni, limita il gonfiore e riduce il rischio che si instauri un processo infiammatorio. Con ciò accorciando notevolmente il tempo necessario per guarire». E di continuare felicemente la luna di miele.