Papa Francesco ha ordinato sedici nuovi sacerdoti. L'ha fatto domenica 22 aprile, 55a Giornata di preghiera per le vocazioni. L'ha fatto nella Basilica di San Pietro, ribadendo quello che è a suo avviso il cuore della missione di un presbitero: «Consapevoli di essere stati scelti fra gli uomini e costituiti in loro favore per attendere alle cose di Dio, esercitate in letizia e carità sincera l’opera sacerdotale di Cristo, unicamente intenti a piacere Dio e non a voi stessi o agli uomini, per altri interessi».
I sedici diaconi diventati preti avevano tutti volti gioiosi. Sono arrivati dall'Italia (11, formatisi nei seminari romani), ma anche dall'India e dal Perù. Storie diverse, le loro. Il più "anziano" ad essere ordinato nsacerdote è stato Renato Tarantelli Baccari, 41 anni: «Ero un avvocato», ha raccontato a Vatican Media, «insegnavo all’università ed ero fidanzato con una ragazza. Un giorno feci il cammino di Santiago. Partii da Lourdes a piedi, d’inverno. Impiegai 40 giorni». E furono proprio quei 40 giorni a cambiargli la vita. «Quella è stata la chiave di volta della mia esistenza. Ho riletto tutta la mia storia e mi sono sentito amato dal Signore. Dopo quel primo cammino ne ho fatti altri 18. Ad ogni pellegrinaggio scoprivo qualcosa di più di questa vocazione e di questo amore che avevo ricevuto e che non potevo contenere. Volevo diffonderlo. Così ho iniziato a raccontare la mia storia alle persone che incontravo lungo il percorso. Vedevo che la loro vita si trasformava e mi sentivo proprio inviato a questa missione. Così ho iniziato il discernimento con il mio padre spirituale e ho lasciato tutto. Ora sono felice».
Sempre a Vatican Media, William Humberto Mezones Shelton s'è definito «un figlio ribelle», al quale Dio non ha mai voltato le spalle. Nato in Perù, attualmente vive nella comunità di Chaclacayo, a Lima. «Da ragazzo», ha spiegato, «ascoltavo i miei amici e non i miei genitor«i, ero il ribelle di casa. A 16 anni poi decisi di diventare prete. La mia scelta sorprese tutta la famiglia. Grazie alla chiamata del Signore ho cambiato la mia vita e il modo di vedere il mondo». E poi Gabriele, Joseph Mariaraj e Pradeep. Infine, Sathiyaraj, che diventerà sacerdote in seguito alle preghiera e all'affidamento di sua mamma: «Quand'era incinta di 9 mesi, poco prima che nascessi, ebbe un incidente stradale a seguito del quale perse molto sangue. In preda alla disperazione, pregò il Signore e gli disse che se mi fossi salvato, avrebbe pregato per la mia vocazione sacerdotale. Dopo 30 anni, eccomi qui. Dio ha accolto la sua preghiera”». Le loro testimonianze possono essere lette, viste e ascoltate sul sito della Santa Sede
A loro ha parlato Jorge Mario Bergoglio: «Dispensate a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia. Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato». «Con il Battesimo aggregherete nuovi fedeli al Popolo di Dio», ha poi proseguito papa Francesco: «Con il sacramento della Penitenza rimetterete i peccati nel nome di Cristo e della Chiesa». «E qui mi fermo per chiedervi: per favore, non stancatevi di essere misericordiosi. Pensate ai vostri peccati, alle vostre miserie che Gesù perdona. Siate misericordiosi», ha aggiunto, parlando a braccio. «Con l’olio santo», ha quindi ripreso leggendo il testo scritto, «darete sollievo agli infermi. Celebrando i sacri riti e innalzando nelle varie ore del giorno la preghiera di lode e di supplica, vi farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera».
Quattro novelli sacerdoti hanno benedetto la folla insieme a papa Francesco al termine della recita del Regina Coeli, la preghiera mariana di mezzogiorno del tempo pasquale.