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sabato 24 maggio 2025
 
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Baby escort, l'inganno dei soldi da guadagnare troppo in fretta

14/05/2024  Una storia che si ripete, come per le ragazze del Parioli nel 2013. Ma come si è arrivati a tutto questo? Se l'orrore delle baby escort a Bari è stato fermato il merito è di una mamma che ha avuto il coraggio di denunciare (di Barbara Tamborini)

Cosa ci sta succedendo? Perchè delle minorenni si sono lasciate affascinare dalla possibilità di ottenere soldi facili in cambio del loro coinvolgimento in relazioni sessuali con sconosciuti? Come è stato possibile che delle donne e degli uomini abbiano potuto vedere un’occasione di guadagno in un’attività illecita di questo tipo? Come è possibile che uomini adulti trovino eccitante avere incontri sessuali con delle ragazze minorenni? Sono infinite le domande che si accendono di fronte a questo nuovo fatto di cronaca sconvolgente.  La Procura di Bari sta procedendo con le indagini e sarà suo il compito di sbrogliare questa intricata vicenda e di condannare i colpevoli. A noi genitori ed educatori resta il dovere di riflettere su quanto è accaduto. Una storia che si ripete, come per le ragazze del Parioli nel 2013. Come si arriva a questo? Io credo con un lento processo di normalizzazione che rende “normale” ciò che normale non è. Come mamma mi ritrovo ogni giorno a proporre ai miei figli l’importanza di lavorare sodo per costruire il proprio futuro. Educatori e genitori ripetono: “Studia”. “Sistema la camera”. “Vai a trovare i nonni”. E ancora: “Non puoi andare a mangiare fuori perché ci sei già andato ieri”. “Quella giacca la comprerai quando sarà in saldo”. Noi adulti dovremmo essere grilli parlanti instancabili, ripetere a chi sta crescendo che ogni conquista è frutto di un percorso, di impegno e di sacrificio. Ma come è difficile educare oggi! Il mondo è pieno di gatti e di volpi che sapientemente usano le parole e le immagini dorate per conquistare l’attenzione e i desideri di chi sta crescendo. “Vuoi guadagnare dei soldi senza troppa fatica? Fidati di me!” Un lento percorso di seduzione, dove ad ogni passo il confine del limite si sposta. Ammaliatori che abbagliano con gli zecchini d’oro e spengono il naturale disgusto che una minorenne dovrebbe provare nel mettere in gioco la propria sessualità come merce di scambio.

Se questo orrore oggi è stato fermato il merito è di una mamma che ha avuto il coraggio di denunciare. Immagino quanto abbia provato a ristabilire un’alleanza con la propria figlia prima di rivolgersi alla polizia. Eppure con tutto il suo impegno si è resa conto che la partita era ormai spostate su un altro territorio. I suoi consigli e i suoi rimproveri servivano a poco o forse a niente. Avrebbe potuto restare a guardare e invece ha scelto un’azione drastica ma salvavita. Come genitori non è facile sentirsi impotenti, riconoscere di aver perso qualsiasi potere educativo, ma questa mamma non si è fermata qui. Non ha smesso di agire, ha corso il rischio di esporre sé stessa e la propria famiglia agli occhi di tutta la nazione. Ha accetto il rischio di essere guardata con odio dalla propria figlia. Ha deciso che comunque tutto questo sarebbe stato il male minore. Educare è anche scegliere con coraggio il male minore per liberare chi sta crescendo. Amare una figlia è lottare per  liberarla dal gatto e dalla volpe che l’hanno ingannata nella speranza che un giorno capisca il valore di questo gesto.

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