Mio marito e io siamo coetanei: abbiamo 60 anni e tre figli, due maschi e una femmina, e nessun nipote. Noi, a 27 anni, li avevamo già tutti e tre! A furia di rimandare all’infinito, loro resteranno senza figli e noi senza nipoti! Lei che cosa ne pensa?
LAURA e FRANCESCO, NAPOLI
Vero: il fluire delle generazioni sta subendo in Italia una battuta d’arresto sempre più impegnativa. Il continuo rimandare la stagione della procreazione delle nuove generazioni è ormai un fatto di costume. Ma anche una ferita emotiva e simbolica per tutti gli italiani adulti che, come voi, desiderino la gioia di nipotini da godere e aiutare a crescere, con cui risentirsi motivati a proiettarsi nel futuro con nuovo slancio ed entusiasmo. Oltretutto voi siete ancora molto giovani e certamente, leggendo la vostra lettera, intuisco che sareste dei nonni esperti, generosi di affetto, attenti e teneri. Dalle vostre parole emerge una domanda chiave: come possono i nostri figli proteggere la loro fertilità, in attesa che arrivi il momento giusto?
Nel dubbio di quando sarà il momento giusto, anche per fattori indipendenti dalla volontà, quali trovare un partner motivato con cui concepire e metter su famiglia, ci sono alcune regole d’oro da seguire per proteggere al massimo la propria fertilità e la possibilità di diventare mamme e papà felici di almeno un bambino sano.
Per fare una casa si parte dalle fondamenta. Più sono solide e ben strutturate, più la casa durerà a lungo intatta e ci proteggerà da tutte le intemperie.
L’utero è la stanza in cui cresce il bimbo: ma per avere l’embrioncino, l’ovocita, che è la cellula riproduttiva femminile, deve incontrarsi e fondersi nel terzo esterno della tuba con uno spermatozoo, che è la cellula riproduttiva maschile, che sia sano e vivace. Quindi, tenere queste cellule in salute e vivaci, nonostante il passare degli anni, è essenziale, ma non basta. Tutta la casa, tutto il corpo della donna deve funzionare al meglio, perché la gravidanza possa iniziare e procedere col miglior compimento: un parto ben riuscito con un bambino sano e sorridente, in braccio.
LA SALUTE GENERALE
La prima regola è seguire stili di vita sani: l’alimentazione è il primo caposaldo. I principi generali sono noti, ma poco praticati. Tuttavia, se proteggere la fertilità è un obiettivo serio, la qualità del cibo non può essere un optional. Deve essere variato, per lui e per lei: privilegiare alimenti freschi, sei porzioni di frutta e verdura al dì, frutta secca con guscio (mandorle e noci, in primis), acidi grassi essenziali (olio di oliva, ma anche di borragine), amidi (circa un terzo dell’alimentazione quotidiana, meglio se da cereali non raffinati e legumi), proteine, meglio se vegetali, e oligoelementi. Evitare assolutamente il cibo spazzatura. È meglio preferire uno stile alimentare sobrio, con pochi lieviti e pochissimo glucosio, alimenti che possono disturbare molto la fertilità perché:
* favoriscono dismicrobismi intestinali che facilitano l’aggressività di un fungo chiamato Candida, la quale provoca dolore ai rapporti e infiammazione vaginale nella donna;
* rendono più propensi a sovrappeso, dimetabolismi, diabete e obesità, nemici giurati della salute e della fertilità sia dell’uomo, sia della donna, perché causano, tra gli altri problemi, un’infiammazione cronica che lede sia gli ovociti, sia gli spermatozoi.
Attenzione all’alcol: limitare il vino (due bicchieri a settimana per lei, quattro per lui), e bere pochissimi superalcolici, per stare bene di corpo e di testa: ancora meno alcol per lei, perché la donna lo tollera molto meno dell’uomo, anche dal punto di vista della tossicità globale sulla fertilità.
No al fumo, che è molto tossico per l’ovaio, ma anche per il testicolo: una donna che fumi più di 10-15 sigarette al giorno dall’adolescenza, a 30 anni, dal punto di vista della fertilità, ha un ovaio invecchiato e sofferente come se ne avesse 40 e cicogna mia, addio! Per l’uomo è anche peggio.
IL FUMO KILLER DELLA VITA
Il 37 per cento degli uomini europei fuma. Un terzo delle infertilità è causato da fattori quasi esclusivamente maschili. Uno studio recentissimo, che ha riesaminato 20 studi sul rapporto tra fumo e fertilità, condotti su ben 5.865 uomini, ha dimostrato che il fumo:
►aumenta lo stress ossidativo, con un effetto tossico diretto sugli spermatozoi;
►riduce il numero, in media di ben 9.720.000 spermatozoi in meno per millilitro di sperma;
►riduce la motilità del 3,48 per cento: meno gli spermatozoi corrono, meno probabilità hanno di risalire utero e tuba per raggiungere l’ovocita in tempo giusto per fecondarlo;
►aumenta le anomalie di forma, con netta riduzione della capacità fecondante;
►riduce in modo multifattoriale la funzionalità e la capacità fecondante, anche se si ricorre alla procreazione medicalmente assistita (Pma).
UOMINI, ATTENTI ALLA TEMPERATURA…
I testicoli sono all’esterno del corpo per una buona ragione. Gli spermatozoi per stare in salute hanno bisogno di una temperatura di qualche grado inferiore a quella all’interno della cavità addominale. Ecco perché i testicoli ritenuti in addome o non scesi nel sacco scrotale (per una condizione chiamata criptorchidismo) subiscono una lesione grave e a volte assoluta del patrimonio di spermatozoi. Meno noto ma importante: jeans attillati, professioni che comportino lo stare seduti a lungo (camionisti, autisti, taxisti) o il lavorare in ambienti con temperature più elevate (altoforni, forni) contribuiscono a una tossicità ambientale sulla fertilità.