Vivo in un piccolo comune e il mio primogenito l’anno prossimo andrà a scuola. Inutile dire che qui c’è solo una scuola elementare e una media (istituto omnicomprensivo), quindi non dovrò rompermi la testa per scegliere la scuola migliore! Da un certo punto di vista mi sento fortunata, tanti pensieri in meno, dall’altra mi chiedo se la scuola non dovrebbe garantire a tutti le stesse condizioni: bravi insegnanti, spazi adeguati, ritmi e programmi di studio sostenibili. Se così fosse, e così mi piacerebbe che fosse, non avremmo bisogno di tante indagini e statistiche che ci dicono quali sono le scuole top e quelle da cui sarebbe meglio scappare. Anche perché scappare in alcuni casi è impossibile. NADIA

— Cara Nadia, grazie per la tua lettera che ci fa stare coi piedi per terra! La realtà del nostro paese è molto più vicino a ciò che tu ci scrivi rispetto a quello che spesso si pensa. Solo nei grandi centri urbani c’è la possibilità di scegliere tra scuole diverse, a volte con l’illusione di poter trovare il meglio o, come dici tu, il “top” per i nostri figli. Ed è quindi altrettanto vero che ogni scuola, ovunque si trovi, dovrebbe far la differenza per chi come il tuo bambino inizierà la sua avventura scolastica. La maggior parte delle classifiche sulle scuole vengono stilate attraverso lo studio dei risultati di test (Invalsi, Pisa ecc.) ideati per misurare principalmente le conoscenze degli alunni. Da qui una deduzione pericolosa: alunni preparati e bravi uguale a insegnanti preparati e bravi.

Chi fa scuola, e ci tengo al verbo fare scuola, chi ogni giorno entra nelle aule, incontra i ragazzi, i colleghi, i genitori, i dirigenti sa che non è così. Piaccia o meno, il lavoro dell’insegnante non può essere misurato sulla base di statistiche, esattamente come il lavoro del docente non è un lavoro di impiegato e di ufficio per il quale decidi quali sono gli obiettivi da raggiungere indipendentemente dalle condizioni. A scuola le condizioni contano e ogni singolo banco con il suo studente è una realtà diversa da affrontare. Allora sarebbe necessario fornire in partenza a tutti coloro che vogliono insegnare una preparazione e una formazione adeguata. Il tema della formazione del docente dovrebbe essere messo al centro di ogni discussione sulla scuola. Perché insegnanti si diventa e lo si diventa col tempo, con l’esperienza e con lo studio.

E non solo lo studio della disciplina che insegniamo ma lo studio continuo per fare un lavoro complesso che mette insieme pedagogia, psicologia e tecnica. Insomma, il tema importante è quello della nostra formazione che deve avvenire prima di entrare in classe, appena iniziamo e per tutta la nostra vita lavorativa.