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giovedì 22 maggio 2025
 
E' accaduto a Modena
 

Da sola in una classe di stranieri. E la bambina ha gettato la spugna

19/10/2017  In una seconda elementare di Modena c'era un'unica bimba italiana a fronte di 18 alunni figli di immigrati. La madre le ha cambiato scuola, perché la figlia subiva una discriminazione al contrario

Che effetto fa ritrovarsi da sola, unica bambina italiana, in una classe di stranieri in seconda elementare? È accaduto a Modena: 18 bambini di cui una sola originaria del nostro paese. In prima la situazione era diversa, i bambini italiani erano cinque, ma poi si sono gradualmente tutti ritirati. Inizialmente la mamma Rosaria Piccinno, ha accettato questa situazione, ma poi a suo dire sono cominciati i dispetti, gli atti di bullismo, l’esclusione. Nessuno giocava con lei, non la invitavano alle feste, insomma, un’emarginazione al contrario.

Dopo aver fatto presente la situazione alla dirigente,  non si è accontentata delle rassicurazioni e ha deciso di cambiare a scuola alla figlia,  rendendo nota la sua vicenda alla Gazzetta di Modena. Nella nuova classe i bambini di origine straniera non mancano, ma la bambina non vive più quella situazione di isolamento e si è integrata bene con i compagni. Non è la prima volta che accade un simile episodio: chi scrive ricorda anni fa una classe di una scuola media del centro storico di Genova composta esclusivamente da ragazzini immigrati (marocchini e sudamericani per lo più).

Di recente, durante un incontro in una scuola elementare di Milano di una zona ad alto tasso di immigrati, mi sono trovata in una classe in cui gli alunni con i genitori entrambi di origine italiana erano solo tre ed era curioso osservare come la folla di genitori che aspettavano i bimbi all’uscita fosse un colpo d’occhio di intensa multietnicità. D’altronde è pur vero che scuole come queste, senza la presenza dei figli degli immigrati (molti dei quali nati in Italia) sarebbero costrette a chiudere.

Classi così eterogenee presentano sicuramente delle criticità, ma anche delle risorse per la multiculturalità che offre una compagine di diverse origini, una laboratorio in cui sperimentare relazioni di vario tipo. Certo, lo sforzo delle scuole dovrebbe essere quello di non creare ghetti al contrario, per non creare possibile forme di esclusione. Ma può anche essere vista come una sfida, un superamento di stereotipi, una palestra per una crescita aperta.

E voi in una situazione simile che cosa fareste? Accettereste di far rimanere vostro figlio in una classe multietnica, o scegliereste di allontanarlo da quella scuola per cercare un contesto meno potenzialmente discriminante?  

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