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sabato 10 giugno 2023
 
 

Tra educazione economica e discriminazione, lo spazio delle donne al WeWorld festival

25/05/2023  Torna anche quest’anno, per la sua XIII edizione, l’evento dedicato alla condizione femminile nel mondo. Ricco di dibattiti, programmazioni cinematografiche e mostre fotografiche, il festival si svolge allo spazio BASE di Milano dal 26 al 28 maggio

Conquistiamoci spazio: un titolo deciso, inclusivo e che esorta all’azione quello della XIII edizione del WeWorld Festival, l’evento dell’omonima Ong dedicato alla condizione femminile in 27 Paesi del mondo che si terrà allo spazio BASE di Milano dal 26 al 28 maggio. Con un programma che annovera talk, mostre fotografiche, film e performance teatrali, il festival ruoterà attorno ai temi dell’empowerment femminile, degli stereotipi di genere e, in particolare, degli “spazi” che ancora hanno bisogno di essere “conquistati” dalle donne, quali i diritti e il lavoro.

Nell’arco dei tre giorni verranno affrontate diverse questioni, declinate principalmente nel format del dibattito: si parlerà di violenza e di consenso, di educazione economica, di discriminazione, di percezione del corpo femminile nell’immaginario odierno e, infine, anche di adolescenza. Uno spaccato di vita, quest’ultimo, indagato anche dalla mostra fotografica Comete! di Chiara Fossati – vincitrice della menzione speciale WeWorld al Premio Ponchielli – e dal film #EducationNoMatterWhat, che illustra la lotta dei giovanissimi per la propria istruzione nel contesto bellico dell’Ucraina. Fra gli ospiti che interverranno ci saranno l’economista Azzurra Rinaldi, il filosofo Lorenzo Gasparrini, l’attivista Marina Cuollo.

Il festival, a cui è possibile accedere liberamente e gratuitamente, segue il filo delle precedenti edizioni, in cui i riflettori erano puntati sugli stereotipi e sulle barriere di genere. «Quest’anno vorremmo andare oltre», si legge sul sito di WeWorld, «e dare in ogni incontro uno spunto per produrre un cambiamento. Lamentarsi e basta, infatti, serve a poco: bisogna agire».

 
 
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