(Foto di Giovanni Diffidenti: Nelusha e Nemasha, 13enni originari dello Sri Lanka)
Nelusha e Nemasha sono due gemelli di 13 anni, nati in Italia da una coppia di migranti provenienti dallo Sri Lanka, Thamara e Atula. Vivono in una delle grandi periferie di Miilano, il quartiere Barona. Raccontano della loro famiglia, una sorella che vive in Australia dove studia Medicina all'università di Melbourne e si mantiene lavorando come cameriera. E un fratello maggiore, che presto la raggiungerà dall'altra parte del mondo. Nelusha è appassionato disegno e studia teatro, Nemasha invece gioca a calcio da grande vorrebbe diventare dottore. I due fratelli frequentano la seconda media. Ed entrambi sono seguiti alla Barona da uno dei centri educativi che WeWorld Onlus ha costituito in dieci quartieri periferici di varie città in Piemonte, Lombaerdia, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna.
«All'inizio hanno avuto un po' di difficoltà a integrarsi a scuola», racconta la madre dei due gemelli, che è arrivata a Milano 25 anni fa. «Ho cercato ovunque qualcuno che potesse aiutarli e ho trovato il centro WeWorld alla Barona dove abitiamo». Oggi, Nelusha e Nemasha hanno davvero compiuto enormi passi avanti, sfiorano l'eccellenza a scuola. Un traguardo che sembrava impensabile. «All'inizio avevano insufficienze in storia, italiano e matematica. Adesso, per fortuna, grazie all'aiuto di questo centro, sono molto migliorati. Hanno 8 e 9 in quasi tutte le materie. Spero che possano continuare anche dopo la terza media». Lei lavora come babysitter, con la famiglia vive in una casa popolare assegnata dal Comune. Ma ha fatto studiare tutti e quattro i figli, anche se i costi per la formazione, libri e materiale scolastico sono molto elevati. «E' importante studiare e dare un futuro ai miei figli».
I centri educativi di WeWorld sono parte di un progetto più vasto, che mira a contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica nelle periferie urbane: REACT - Reti per educare gli adolescenti attraverso la comunità e il territorio, mira a raggiungere più di 3mila ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, 1.700 famiglie e quasi 700 insegnanti in sei Comuni italiani, Milano, Torino, Roma, Aversa, Palermo e Cagliari, in quartieri marginali, socialmente isolati, caratterizzati da degrado uirbano, elevatà densità abitativa, carenza di infrastrutture, alto tasso di immigrazione. Il progetto si fonda su modello innovativo di intervento, che da un lato mira a rafforzare gli adolescenti, dall'altro a potenziare insegnanti, operatori sociali, famiglie, volontari, cittadini, con il coinvolgimento di numerosi partner, tra scuole ed enti del terzo settore.
I centri educativi affiancano il lavoro nelle scuole e offrono agli adolescenti e alle loro famiglie spazi di aggregazione, confronto, consulenza, opportunità di formazione, attività laboratoriali, percorsi di orientamento, supporto allo studio. «Famiglie disgregate e monoparentali, adolescenze precoci ed esposte a comportamenti devianti, degrado e criminalità, scarsità di risorse economiche, solitudine e scuole che spesso non hanno strumenti per aumentare la resilienza dei minori», ha affermato Marco Chiesara, presidente di WeWorld. «Queste sono solo alcune delle cause che inchiodano in fondo alla scala sociale migliaia di bambini e adolescenti nati e cresciuti nelle periferie di tutta Italia». REACT è stato selezionato da Con i bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La prima fase del progettoviene presentata il 25 settembre a Milano: in questa occasione viene presentato "Segni di periferia", un'installazione multimediale realizzata con il collettivo "Raccontami", che dà ai giovani dei quartieri marginali la possibilità di raccontarsi in prima persona, attraverso foto, illustrazioni e la voce reale dei protagonisti. Il lavoro girerà nelle scuole partner del progetto REACT. Informazioni: www.weworld.it