Una donna su tre oggi è vittima di una forma di abuso. Il mondo del pallone si schiera a difesa delle donne contro la violenza. Anche quest'anno Lega Serie A è al fianco di WeWorld per promuovere la sesta edizione della campagna di sensibilizzazione nazionale sulla violenza contro le donne #UNROSSOALLAVIOLENZA. Tutte le partite della 23esima giornata di campionato si tingono di rosso: i calciatori e gli arbitri scendono in campo con un segno rosso sul viso e i capitani di tutte le squadre con la fascia simbolo della giornata.
In ogni stadio il podio portapallone e la lavagna luminosa per le sostituzioni saranno personalizzati con l’adesivo dell’iniziativa, mentre sui maxischermi sarà trasmesso lo spot della campagna per sottolineare simbolicamente che il cartellino rosso da mostrare è quello contro ogni forma di violenza sulle donne. In televisione, al momento del sorteggio del campo, andrà in onda una grafica dedicata a #unrossoallaviolenza.
«È fondamentale continuare a tenere sempre molto alta l’attenzione su questo fenomeno drammatico, non solo a novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne, ma ogni singolo giorno dell’anno», ha dichiarato il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. «Per questo abbiamo deciso di promuovere la nostra campagna anche al di fuori del consueto contesto, per ricordare a tutti che la violenza di genere si combatte quotidianamente e che tutti dobbiamo schierarci in prima linea in difesa delle donne vittime di questi atti deprecabili. Voglio ringraziare i nostri Club, i calciatori e gli arbitri che ancora una volta dimostrano grandissima disponibilità e con il loro esempio aiutano a sensibilizzare tutti rispetto a questo tema così importante. Ormai da sei anni coloriamo di rosso tutti i campi per le iniziative di #unrossoallaviolenza, e continueremo a rafforzarle, finché ci saranno donne che hanno bisogno di essere difese e alle quali dimostrare che non sono sole».
Come ricorda Marco Chiesara, presidente di WeWorld, nell'ultima indagine realizzata con Ipsos «circa il 70% delle donne intervistate dichiara di aver subito una forma di violenza - verbale, fisica o molestia a sfondo sessuale - in ambito lavorativo; che il 40 % l’ha subita in una relazione familiare o sentimentale e oltre il 50% per strada. Il 35% delle intervistate che inizialmente dichiarano di non aver mai subito violenza, successivamente dichiarano di aver subito almeno una qualche forma di molestia. La violenza contro le donne è un problema strutturale della nostra società, non un’emergenza. Se è vero che tanta sensibilizzazione in questi anni ha portato un aumento della consapevolezza rispetto alle cause scatenanti, è pure vero che c’è ancora tanto da fare».