Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 03 novembre 2024
 
STRISCIA DI GAZA
 

World Central Kitchen. Ecco chi sono gli chef bombardati da Israele

03/04/2024  L’ong americana è nata nel 2010, l’anno del terremoto che devastò Haiti da un’idea dello chef José Andrès. L’organizzazione umanitaria lavora in tutto il mondo con le vittime di guerre e disastri naturali

La prima spedizione dell’organizzazione umanitaria World Central Kitchen avvenne nel 2010, all’indomani del terribile terremoto che devastò Haiti. A promuoverla lo chef José Andrés, nato a Mieres in Spagna e naturalizzato americano, organizzò la prima spedizione pensata non solo per nutrire le persone bisognose, ma sostenerle cucinando insieme a loro i piatti locali dell’isola come i fagioli neri schiacciati e passati con una salsa cremosa. Quando ci fu un devastante terremoto colpì Haiti, lo Andres aveva già raggiunto l'Olimpo dei ristoratori negli Stati Uniti, dove era arrivato 21enne nel 1990 da Barcellona e da El Bulli di Ferran Adrià. Da quella prima missione l’ong ha come missione cucinare per chi ne ha bisogno: nella Repubblica Dominicana, in Nicaragua, Zambia, Perù, Cuba, Uganda, Bahamas, Cambogia, Ucraina e anche negli Stati Uniti per un totale di circa 350 milioni di pasti preparati all’anno. «World Central Kitchen è iniziata con un'idea semplice a casa con mia moglie Patricia: quando le persone hanno fame, manda dei cuochi. Non domani, oggi», spiega Andres. La filosofia della Ong, il suo lavoro «è guidato dalla nostra convinzione che il cibo sia un diritto umano universale», si legge sul sito. «Quando si ha bisogno di un servizio medico si chiamano medici e infermieri. Quando è necessaria la ricostruzione delle infrastrutture si utilizzano ingegneri e architetti. Se devi nutrire le persone hai bisogno di cuochi professionisti», sono ancora le parole dello chef, originario delle Asturie. Un messaggio chiaro, così come chiaro fu quello lanciato a Donald Trump quando nel 2015 Andres rinunciò alle prestigiose cucine del Trump International Hotel di Washington nonostante un contratto già firmato dopo i commenti sprezzanti dell'allora candidato presidente Trump sugli immigrati messicani, da cui scaturì una battaglia legale col tycoon.

La World Central Kitchen, è ancora l’ong che a Gaza è stata colpita con missili lanciati da droni dell’esercito di Israele ed erano suoi operatori le 7 persone che hanno perso la vita mentre servivano il prossimo proveniendo da ogni angolo del mondo: da Australia, Polonia, Regno Unito e c’erano anche due persone con doppia cittadinanza americana-palestinese e canadese-palestinese. L’ente non governativo americano ha immediatamente che l’attacco è stato compiuto mentre un convoglio formato da due veicoli stava lasciando Deir al Balah con a bordo dei mezzi più di 100 tonnellate di aiuti alimentari e - come confermano le foto - i veicoli bombardati avevano il logo di World Central Kitchen e i loro spostamenti erano stati coordinati con l’esercito israeliano.

La Wck nel tempo ha stretto importanti collaborazioni diventati veri e propri sodalizi con le maggiori organizzazioni per i soccorsi, Croce Rossa in testa e i suoi operatori sono preparati a operare anche nei contesti di guerra, come in Ucraina: gli chef sono ancora attivi a Kharkiv e lo erano già a febbraio 2022 subito dopo l'invasione russa, mentre a marzo Wck era già presente con varie cucine al confine con la Polonia per la distribuzione di cibo ai rifugiati che si lasciavano alle spalle il conflitto. Oggi, due anni dopo, la guerra continua e gli chef delle crisi in Ucraina ci sono ancora. Eppure questo impegno non ha impedito loro di volare anche a Gaza per rispondere alla crisi umanitaria nella Striscia che è andata acuendosi con il passare dei mesi del conflitto: si calcola che al termine del mese di marzo Wck abbia distribuito nella Striscia 32 milioni di pasti, oltre ad aver fornito cibo paracadutato a Gaza o trasportato via mare dalla nave dell’ong spagnola Open Arms, come accaduto a metà marzo.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo