Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 11 luglio 2025
 
 

Danzando fra i gioielli

13/05/2011  Approda in Italia, per la prima volta nella versione integrale, "Jewels", l'opera del grande coreografo George Balanchine ispirata ai preziosi ammirati a New York.

   Il tema è sfuggente, ma quanto mai brillante: un trittico dedicato ai gioielli e che s’intitola Jewels, per la prima in scena alla Scala nella sua interezza (sino al 26 maggio, poi a “Parma Danza” il 28-29 e a Lodz, in Polonia, il 4-5 giugno), non poteva che scaturire dall’estro di un coreografo capace di creare danze senza bisogno di storie da raccontare, ma con il solo sostegno di un’idea e di tanta musica da attraversare passo passo, restituendone profumi e atmosfere.

   George Balanchine
(1904-1983), il più autorevole coreografo di balletto del Novecento, creò Jewels nel 1967, per il suo New York City Ballet, dopo aver ammirato una collezione di preziosi nella gioielleria “Van Cleef & Arpels” a New York. Da orientale, di origini georgiane, l’artista russo-americano aveva sempre confessato la sua predilezione per le gemme, tanto care alle donne: per lui la danza era dominio del “femminile”! Fu molto soddisfatto che i gioielli applicati sui tutù e i corsetti maschili da Karinska, la sua fedele costumista, si avvicinassero molto agli originali (quelli, ovviamente, troppo pesanti per poter essere indossati da danzatori!) e il suo balletto, rappresentato ormai anche in Russia, ebbe molta fortuna.

   Oggi è il Corpo di Ballo della Scala a impersonare verdi smeraldi su musica di Gabriel Fauré, in una prima parte dominata da un afflato romantico e da uno chic “francese”. Poi subentrano rubini scattanti sulle spigolature quasi jazz del Concerto per piano e orchestra di Igor Stravinskij. Infine i diamanti ci riportano all’epoca dello sfavillio zarista, avvolto dalla musica di Čajkovskij. Vero bouquet di danze pure, Jewels esige perfezione stilistica, virtuosismo, glamour: ai giovani solisti, all’ensemble, impegnato in una prova non comune, si uniscono le star russe Alina Somova, Polina Semionova, Leonid Sarafanov, il canadese Guillaume Côté, e perché in scena tutto e tutti luccichino meglio!

Tag:
WhatsApp logo
Segui il nostro canale WhatsApp
Notizie di valore, nessuno spam.
ISCRIVITI
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo