A Bologna l’apertura della Porta Santa nella Cattedrale cittadina, dedicata a San Pietro, ha coinciso con la cerimonia di insediamento del nuovo arcivescovo Matteo Maria Zuppi che proprio ieri, sabato 12 dicembre, ha fatto il suo ingresso in diocesi, accolto con entusiasmo da migliaia e migliaia di fedeli. Monsignor Zuppi ha voluto rispettare la tradizione bolognese celebrando la sua prima Messa nella Basilica di San Petronio, il tempio civico cittadino, nella centralissima Piazza Maggiore.
“E’ per me una grazia nella grazia potere iniziare mettendomi insieme a voi tutti in cammino verso la porta santa che è Cristo e la sua misericordia”, ha detto nella sua omelia, “ questa è la Chiesa: un popolo di pellegrini, di gente di strada, una famiglia che attraversa la porta che è Cristo perché ascolta la sua voce, la riconosce nella confusione e nell’incertezza della vita. La porta fa entrare in un'altra dimensione e permette di non restare prigionieri della propria. Questa porta ci apre il cuore a tutta la città. La porta ci appare piccola ed è davvero stretta quando crediamo di poterla attraversare portando tutto e restando sempre uguali a noi stessi. E per attraversare la porta dobbiamo aprire noi la porta alla sua misericordia! Non abbiamo paura di farlo entrare nel nostro cuore: bussa dolcemente, non si impone, non ci umilia”.
Poi, al termine della funzione, il corteo interminabile dei vescovi concelebranti, dei sacerdoti, dei diaconi e di tutti i fedeli l’ha accompagnato attraverso la Piazza e lungo la via Indipendenza fino alla Cattedrale dove tra gli applausi scroscianti ha aperto la Porta Santa. E a questo punto c’è stata una sorpresa.
La Cattedrale, secondo il cerimoniale, avrebbe dovuto essere vuota e invece, per espressa volontà del nuovo vescovo, ad attenderlo lungo le navate c’era un folto drappello di persone, tutte ospiti delle Case della Carità e di altri centri d’accoglienza della Diocesi. I più poveri tra i poveri perché, ha lui stesso spiegato, “quando varchiamo quella porta sono loro i primi che incontriamo”.
Monsignor Zuppi ha poi sostato in preghiera nella cripta della Cattedrale, davanti alle sepolture dei protomartiri e del cardinale Giacomo Biffi. Quindi ha preso possesso ufficialmente della cattedra episcopale. Prima dei ringraziamenti, tenerissimi, in cui ha voluto ripercorrere la sua vita- dai genitori alla Comunità di Sant’Egidio “che mi ha insegnato a vivere il Vangelo”- ha invocato la protezione della Madonna, madre di Misericordia, in quest’anno giubilare. Ricordando che “la misericordia, di cui noi tutti abbiamo un gran bisogno, non è un ordine di servizio, ma è cuore che scalda, che aiuta a sentire la presenza di Cristo”.
Quanto alla sua nomina, “Papa Francesco mi ha colto di sorpresa”, ha ammesso. “Noi dobbiamo circondarlo col nostro affetto ma anche con l’obbedienza”, ha continuato, “e cioè dobbiamo entrare da quella porta ma anche uscire, per non ammalarci”.