Cosa paghiamo quando prendiamo la pompa della benzina e la inseriamo nel serbatoio della nostra auto? Paghiamo molte tasse, tanto per non smentirci mai, e anche le famose accise, cioè gabelle indirette da aggiungere a quelle “normali”. L’ultima voce entrata nelle accise è stata quella della manovra Salva Italia del Governo Monti (0,08 euro al litro). Ma, tra le accise indimenticabili e ancora in vigore, non vanno dimenticati gli 0,051 euro per la guerra in Abissinia, tanto per fare un esempio, a cui potremmo ancora aggiungere la missione in Bosnia del 1996, il terremoto del Friuli del 1976, la crisi del Canale di Suez, non quella odierna ma del 1956, per la quale ancora paghiamo un balzello ogni volta che facciamo il pieno.

Di tasse e accise, su un litro di carburante, lo Stato incamera il 58% dalla benzina e il 52% dal diesel. Su 1,83 euro di benzina, dunque, 1,06 vanno allo Stato. Sul litro di diesel (1,73 euro) 86 centesimi entrano nelle casse dell’erario, mentre il costo della materia prima è del 35%, 65 centesimi sulla benzina e 60 per il diesel. Alle compagnie petrolifere va il 7,8% per la benzina (14 centesimi) e il 12,5% per i diesel, 23 centesimi. Va anche ricordato che è su questo 7,8 o 12,5% che si può ritoccare, da parte dei distributori, il prezzo dei gestori.

Infine, un dato che farà sicuramente arrabbiare tutti: se aumenta il prezzo del greggio, automaticamente aumenta il prezzo alla pompa, ma se il prezzo del greggio cala, beh, non aspettatevi che scenda quello della benzina. Quello resta lì’ dov’era prima, sempre all’erta.