Quello di Belen è il matrimonio del momento, così "importante" da aver scatenato i giornali di gossip e numerose polemiche già prima della cerimonia che sarà il 20 settembre. Certo è che per quanto riguarda la celebrazione non sarà un evento come quello dei comuni mortali. C'è da chiedersi se, piuttosto, la preparazione sarà stata quella che devono intraprendere tutte le normali coppie di futuri sposi, ai quali si chiede impegno, serietà e sobrietà. Ne parliamo con Pietro Boffi, ricercatore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia) e autore della ricerca Preparazione dei fidanzati al matrimonio e alla famiglia, fotografia della situazione attuale nella nostra Diocesi.
- Belen ha un bambino. Quante coppie si sposano avendo già un figlio o convivendo.
«SEcondo i più recenti dati sono davvero numerose: ormai oltre la metà. Quelle con figli rappresentano il 5% a livello nazionale ma al Centro Nord sono almeno il doppio Quindi la situazione di Belen da questo punto di vista non è così singolare».
- Il corso, quindi, è obbligatorio per tutti?
«Sì, può essere sostituito, in casi eccezionali, da altre forme di preparazione. Un esempio: a due persone che abitano lontane e non possono partecipare agli incontri di gruppo per difficoltà oggettive, i sacerdoti possono offrire una forma alternativa personalizzate. Ma è assolutamente preferibile il corso nella propria Comunità».
- A proposito della Comunità degli sposi, oggi molto coppie scelgono per la celebrazione la Chiesa bella e suggestiva, snobbando la loro Parrocchia. Ma quali sono le indicazioni della Chiesa?
«Su questo tema sono le diocesi a dare indicazioni. In generale si tende a chiedere di celebrare il matrimonio nella Parrocchia di uno dei due sposi. Certamente non possono essere sufficienti i motivi estetici per scegliere diversamente. Le motivazioni devono essere più serie, per esempio essere legati a cammini di fede che hanno portato a frequentare altre Chiese o altre comunità».
- Il Matrimonio di Belene Rodriguez e Stefano De Martino sarà sicuramente sfarzoso, mondano e segnato dal gossip. Ormai la cerimonia e il ricevimento sembrano essere più importanti del Sacramento?
«Purtroppo bisogna ammettere che spesso questi aspetti mondani oscurano il significato autentico del sacramento. Da questo punto di vista ritengo che proporre serietà e sobrietà (evitando le carnevalate) debba essere una priorità per tutti gli operatori impegnatio nella preparazione del matrimonio».
- Belen ha un bambino. Quante coppie si sposano avendo già un figlio o convivendo.
«SEcondo i più recenti dati sono davvero numerose: ormai oltre la metà. Quelle con figli rappresentano il 5% a livello nazionale ma al Centro Nord sono almeno il doppio Quindi la situazione di Belen da questo punto di vista non è così singolare».
- Il corso, quindi, è obbligatorio per tutti?
«Sì, può essere sostituito, in casi eccezionali, da altre forme di preparazione. Un esempio: a due persone che abitano lontane e non possono partecipare agli incontri di gruppo per difficoltà oggettive, i sacerdoti possono offrire una forma alternativa personalizzate. Ma è assolutamente preferibile il corso nella propria Comunità».
- A proposito della Comunità degli sposi, oggi molto coppie scelgono per la celebrazione la Chiesa bella e suggestiva, snobbando la loro Parrocchia. Ma quali sono le indicazioni della Chiesa?
«Su questo tema sono le diocesi a dare indicazioni. In generale si tende a chiedere di celebrare il matrimonio nella Parrocchia di uno dei due sposi. Certamente non possono essere sufficienti i motivi estetici per scegliere diversamente. Le motivazioni devono essere più serie, per esempio essere legati a cammini di fede che hanno portato a frequentare altre Chiese o altre comunità».
- Il Matrimonio di Belene Rodriguez e Stefano De Martino sarà sicuramente sfarzoso, mondano e segnato dal gossip. Ormai la cerimonia e il ricevimento sembrano essere più importanti del Sacramento?
«Purtroppo bisogna ammettere che spesso questi aspetti mondani oscurano il significato autentico del sacramento. Da questo punto di vista ritengo che proporre serietà e sobrietà (evitando le carnevalate) debba essere una priorità per tutti gli operatori impegnatio nella preparazione del matrimonio».




