Articolo
03 novembre 2015
Intervista al neo arcivescovo di Palermo che, dice, si sente
«inadeguato» per il nuovo incarico e s’ispira al beato Puglisi:
«Rappresentava una Chiesa di frontiera, lontana dai riflettori, che
agiva sul territorio per il riscatto sociale delle coscienze e delle
periferie». Le priorità? «Tutelare i più deboli e poveri»