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lunedì 16 settembre 2024
 
Tipi mondiali Aggiornamenti rss Elisa Chiari
Giornalista

A ritroso

Fermate il Mondiale, devo scendere. Andrea Ranocchia era il 24° uomo, quello che il suo posto, non potendo più conquistarlo, se lo sarebbe dovuto gufare a spese di qualcuno. C'è mancato un pelo che glielo lasciasse Di Sciglio. Ma Ranocchia non è così, non gufa.

Prende il suo volo in direzione rassegnata e contraria con stile: fa sapere che non ci sperava, di restare sulla dea sbendata di qualcun altro, cedendo al più sfortunato il suo biglietto di solo ritorno. Quando Prandelli gli ha chiesto di partire come riserva non si è sognato di dire ci penso: «Magari qualcuno avrebbe pagato per esserci e io che diritto avevo di dire di no?». Ha accettato partire per il Brasile sapendo bene che il suo sogno sarebbe morto prima dell'alba di tutti. 

La classe è anche questo, sapere che lo sport è accettare che devi sudarti tutto e che anche quando te lo sudi magari di quel tutto afferri solo il pezzettino che ti rimane in mano. Ma uno che di cognome fa Ranocchia - c'è da scommetterci - lo impara il primo giorno di scuola che la vita è dura, che devi farci il guscio. Sportivamente torna e aspetta: la storia insegna che il 14 luglio (a Mondiale finito) si fa la rivoluzione e si guarda avanti. E là avanti, magari, c'è un Ranocchia nei 23.


14 giugno 2014

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