Bellissima l’enorme immagine dell’Obelisco, monumento simbolo di Buenos Aires, illuminato di luci verde-amarelo, il giallo canarino e il verde della bandiera brasiliana, che apre oggi la prima pagina di O Globo. Che i nemici storici dell’Argentina – soprattutto nel calcio e nelle barzellette, in realtà come tutti gli opposti, soprattutto i giovani e le giovani dei due paesi, si attraggono - rendano omaggio al Mondiale che sta per iniziare fa un immenso piacere al gruppo multimedia numero uno in Brasile (Globo non è solo il giornale ma soprattutto televisione).
Unico rammarico: la “nebbia che ieri ha invaso la capitale argentina, rendendo poco visibile i nostri colori”.
Il clima intanto intorno all’evento numero uno del calcio mondiale comincia a scaldarsi e ieri le torcidas, come da queste parti si chiamano le tifoserie, “hanno letteralmente preso d’assalto i campi dove si allenano le nazionali. Sei ore di attesa per vedere sgambettare sul prato verde le Furie Rosse spagnole nel Paraná, più o meno lo stesso nel Minas Gerais per poter ammirare da vicino ‘pulce’ Messi” mostra con molte foto sempre O Globo nel suo inserto speciale dedicato al Mondiale e poi rivela la richiesta dell’Europa per mandare a casa Blatter, evitando che per la quinta volta di fila venga confermato al comando della FIFA, corredando il tutto con una foto in cui Platini e Sepp si abbracciano sorridenti come se, in realtà, ci fosse un patto franco-svizzero già siglato.
Da non trascurare, infatti, che Blatter da un paio d’anni non vuol più dire Brasile - ovvero Teixeira ed Havelange - ma soprattutto Jerome Valcke, l’ex marketing man di Canal +.
Più che ferma richiesta dell’UEFA a seguito degli scandali denunciati nei giorni scorsi sulla scelta del Qatar che sarebbe stata condita da mazzette milionarie, come scrivono un po’ tutti in Brasile oggi, sembrerebbe insomma una staffetta svizzero-francese concordata. Staremo a vedere.
Grande risalto danno in prima pagina oggi tutti i più importanti giornali brasiliani, compresi la Folha e l’Estado de Sao Paulo, all’arbitro nipponico Yuichi Nishimura scelto dalla FIFA per arbitrare domani il match d’apertura del Mondiale tra Brasile e Croazia.
È lo stesso fischietto che sancì la sconfitta verde-oro contro gli “orange” a Sudafrica 2010. Una “toccatina scaramantica e virtuale” tutti i media verde-oro se la son data affinché la storia per loro non si ripeta mentre i croati se la ridono.
Interessante analisi la fa, sempre sui tifosi brasiliani, O Globo che sminuzza per ognuna delle 12 città sede gli umori della popolazione che, nei giorni scorsi, si era detto, sarebbe per metà contraria al Mondiale. Bene, non è proprio così anche se l’entusiasmo verso il futebol a ci hanno abituato i brasiliani è oggettivamente un’altra cosa quest’anno ed il “mosciume” predomina. I più “intrippati” per ora con la Coppa sono gli abitanti di Manaus, capitale dell’Amazzonas dove, nonostante si sia costruito uno stadio super (sia per tecnologia che per costi) non c’è neanche una squadra di serie D. Qui i contrari al Mondiale sono appena il 6% mentre il resto è entusiasta o neutro e, infatti, non è un caso se la città dell’eroe dei fumetti Mister No è quella più “vestita a festa”, con interi quartieri ricoperti di bandierine e bandierone del Brasile. San Paolo, Rio e Brasilia sono invece le sedi più ostili alla Coppa, con il 25% degli abitanti che si dichiara nettamente contrario a che il Brasile ospiti la kermesse pallonara. Insomma, uno su quattro abitanti delle tre città più importanti del paese di Fifa, Blatter e compagnia di giro non vuol proprio sentirne parlare.
L’Estado de Sao Paulo racconta invece di come il governatore della città Geraldo Alckmin sia “pronto a licenziare altri 300 lavoratori della metro nel caso domani, giornata d’apertura del Mondiale, questi decidano di riprendere lo sciopero illegale sospeso ieri”. In ogni caso sarà garantito il trasporto dei tifosi con la precettazione, fanno sapere dal suo ufficio, mentre gli Azzurri sempre dall’Estado vengono definiti i più monotoni, Balotelli a parte che ieri ha annunciato il suo matrimonio. “Non giocano in spiaggia come gli olandesi, non vanno nella favela della Rocinha per praticare la capoeira come gli inglesi, non si mischiano agli indios come i tedeschi, non si strafogano di paella come i messicani” scrive l’Estado “ma se ne stanno rintanati nel loro bunker senza incontrare nessuno”. È vero, e allora per fortuna che c’è SuperMario, con la sua proverbiale iperattività (per non scrivere incontinenza) sui social network!
Apertura della Folha de Sao Paulo dedicata invece a Dilma Rousseff che ieri è apparsa in tv per “esaltare la Coppa ed attaccare i pessimisti” scrive il quotidiano aggiungendo di come la presidente abbia anche “difeso l’eredità che lascerà al paese il torneo” ed abbia “chiesto pace, anche ai manifestanti che ci aiutano a migliorare le nostre istituzioni democratiche”