Germania-Argentina 1-0
E' finita, si sbaracca. Il giorno dopo, il Mondiale dei vincitori e dei vinti tira tardi sotto le coperte: gli uni a smaltire la sbornia, gli altri la delusione.
L'albo d'oro consegnato alla storia verrà, agli annali, ma il giorno dopo è solo smobilitazione, gli ultimi che fanno i bagagli e se ne vanno dal Mondiale, lasciando chi l'ha ospitato con i problemi di sempre e debiti in più senza neanche la consolazione di aver vinto qualche cosa. Anzi con l'amarezza di constatare che la squadra con il Brasile sulle spalle, quella in casa della quale non si dovrebbe vincere mai e alla fine si vince sempre (Nel 1950 fu l'Uruguay, stavolta la Germania), per troppa attesa ha perso tutto, anche la cosa più facile: la strada di casa. Per la prima volta in un Mondiale latinoamericano sono arrivati gatti europei a insegnare come si arrampica sul tetto del mondo.
Anche questa a suo modo è storia: a tempo debito, decanterà.