I Mondiali dei parrucchieri

Il Brasile mi ricatta. Come si fa a non tifare per la Seleção? Anche nel 1950 il Brasile organizzò i Mondiali. Convintissimi di vincere come ora, persero in finale contro l'Uruguay e fu una vera tragedia nazionale. Non oso pensare cosa sarebbe successo se ieri sera il Cile avesse vinto. E così farò il tifo per loro, anche se non sono certo uno squadrone.

C'è un secondo motivo che mi spinge a tifare Brasile: il personalissimo Mondiale che stanno disputando i parrucchieri dei giocatori di Scolari. Il portiere Diego Alves ha sfoggiato acconciature diverse in ogni partita che ha giocato. Neymar, invece, secondo me ha direttamente rapito il coiffeur di Cristiano Malgioglio.

Seguirò con simpatia anche le squadre africane rimaste, Algeria e Nigeria perché i loro giocatori ci mettono davvero l'anima in tutte le partite e poi il Costarica, anche se ci ha eliminato. In realtà, sarebbe più corretto dire che ci siamo eliminati da soli: pare che Cassano in aeroporto sia stato superato con uno scatto perfino dal suo trolley...

Certo che questo è un Mondiale davvero strano: siamo usciti noi, come la Spagna, l'Inghilterra e la Russia. In compenso, si è qualificata la Svizzera. Già le loro banche custodiscono buona parte dei nostri soldi. E ora, zitti zitti, si fanno beffe di noi anche nel calcio. Non ci restano che due strade: o invadiamo la Svizzera o ci prendiamo un po' del loro cioccolato. Forse così la prossima volta i nostri giocatori correranno un po' di più...