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lunedì 14 ottobre 2024
 

Il golazo di Santos

Fino a stanotte l'entusiasmo dei colombiani era tutto per la propria squadra di calcio. In un girone che gli esperti definiscono il più equilibrato di tutti, la Colombia ha spazzato via la Grecia con tre gol in una partita per niente scontata e per niente facile. Giappone, Grecia e Costa d'Avorio non sono avversari da poco. Per superarli bisogna sudare. E giocare bene senza distrarsi. Un vero peccato che i distratti siamo piuttosto noi che non ci siamo accorti della vera partita che in questi giorni si stava giocando in quel Paese. E non è affatto vero che tanto non c'è ne importa nulla e che tanto non è nel nostro girone. Perché il nostro destino è legato a quello della Colombia dagli interessi sporchi della cocaina che vedono le mafie nostrane in affari con i cartelli della droga. Perché in USA quanto in Europa, la polvere che minaccia giovani e non, proviene da quell'angolo di mondo nemmeno tanto angolo.

Ebbene se la nostra consueta distrazione di fronte ai mondiali della speranza non ci avesse colti ancora una volta cronicamente voltati dall'altra parte, ci saremmo resi conto che ieri in quel Paese si votava al secondo turno per eleggere il presidente tra due contendenti. Uno, Ivan Zuluaga, con un programma dal pugno duro contro la guerriglia delle FARC, la più antica del continente, e dalla disponibilità assoluta verso i ricchi terratenientes e l'altro, Juan Manuel Santos che da circa due anni ha iniziato un laborioso tavolo di trattative per la pace. Nessuno dei due è un stinco di santo. Ma almeno uno dei due ci prova. E così questa mattina ci siamo svegliati con la notizia della vittoria di quello che vuole la pace del dialogo e non quella della guerra e dei cimiteri. Un risultato che ci fa sperare moderatamente in un tempo e in un luogo in cui sembra che la speranza sia destinataria di un avviso di sfratto esecutivo. Per questo il golazo di Santos ci vede esultare sugli spalti della politica internazionale. Sappiamo che l'esito di una partita in corso non dipende da un gol. Ma intanto adesso la squadra dei dialoghi di pace è in vantaggio e conta anche sul nostro tifo.


16 giugno 2014

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